Organizzare un incontro tra i vari partiti e movimenti che vogliono concorrere alle prossime elezioni amministrative. E’ quanto auspica l’avvocato Luigi Pirillo, membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Avvocati Foro di Rossano. E tra gli autori della proposta lanciata a tutti i partiti e movimenti sorti negli ultimi mesi di ritirare i propri candidati a Sindaco ed al Consiglio comunale. In nome e per conto di una causa comune: dare voce e senso alla battaglia per riavere il Tribunale di Rossano. Il Tribunale della Sibaritide. Alla proposta di mettere da parte la propria giusta e legittima ambizione di volersi candidare a Sindaco tutti hanno risposto di si. Tranne due candidati: Ernesto Rapani e Peppino Marincolo. Motivando le loro prese di posizione. «Prendo atto delle diverse reazioni – dice Pirillo – e credo che adesso si possa aprire un tavolo di discussione. Mi sto già adoperando affinché si possa organizzare un nuovo incontro. Con Rapani e Marincolo si può parlare. E’ necessaria una riflessione più approfondita. Ad oggi, quella di non presentare alcun candidato alle prossime elezioni comunali, credo sia l’unica opzione per far sì che sul caso Rossano si possano accendere i riflettori di una politica nazionale sorda alle nostre legittime richieste. Tutto questo deve essere solo l’inizio di una battaglia più ampia. Dobbiamo pensare, tutti insieme e senza alcuna distinzione di colore politico, a sottoscrivere un documento unitario, un Patto per Rossano. Ed andare avanti coinvolgendo il popolo». Ma come coinvolgere quel popolo che, alla lunga, pare essersi stancato di credere nella riapertura del Tribunale? E che, probabilmente, non gli interessa più di tanto? «Organizziamo manifestazioni, sit-in, a Roma, così come a Catanzaro in Regione, o al carcere di Rossano. Dobbiamo farci sentire – dice – Pirillo. Perché solo così facendo possiamo ottenere ciò che non avrebbero dovuto mai toglierci. La battaglia deve andare avanti con tanta forza di volontà. Con consapevolezza che, tutti insieme, ce la possiamo fare». Oltre alle manifestazioni di protesta che si stanno predisponendo, è necessaria una presa di consapevolezza maggiore da parte di tutti i cittadini. E non solo di Rossano. Perché il Tribunale non è solo di Rossano. Il Tribunale era ed è soltanto ubicato, a Rossano. Ma resta e sarebbe il Tribunale di tutta la Sibaritide ed il basso Jonio. La Consulta dei Sindaci dovrebbe affiancare chi si sta adoperando per cercare di riportare la vertenza a livello nazionale e nelle stanze che contano. E non latitare. Così come fatto da un po’ di tempo a questa parte.
(Fonte La Provincia di Cosenza)