I disagi aumentano. Giustizia colabrodo in riva allo Jonio, nell’insipienza generalizzata di un’utenza ormai abituata a subire in silenzio. In tilt a Castrovillari il servizio telematico a causa di un guasto presso la sala server di Messina.
A tal riguardo, nelle ultime ore, il presidente del tribunale Caterina Chiaravalloti, ha autorizzato il deposito cartaceo degli atti sino al ripristino degli impianti. La comunicazione è stata inviata ai magistrati togati e onorari, al personale di cancelleria, al Consiglio dell’Ordine degli avvocati.
Il servizio era stato avviato il 5 maggio del 2014 per il processo civile. E pensare che a giustificare, almeno in parte, la soppressione dei presidi giudiziari si annunciava in pompa magna l’attivazione del processo telematico utile a ridurre la durata dei procedimenti e a modernizzare i servizi. Ma anche per combattere le enormi montagne di faldoni. L’utenza jonica dunque è privata anche di quest’attività. Alle strade dissestate, ai lavori sospesi di lunghi tratti del tracciato, all’assenza di servizio pubblico, si aggiunge ora il guasto tecnico che ha colpito gli uffici giudiziari dei distretti di Catanzaro, Reggio Calabria, Messina, Palermo e Caltanissetta. «Sono in corso le operazioni di graduale riattivazione e fino ad allora non saranno inviati gli esiti dei controlli automatici e manuali dei depositi effettuati successivamente alle ore 12.44 dell’11 aprile 2016.
In conseguenza del fermo dei sistemi non sono attivi neppure i servizi di consultazione». Al danno la beffa. Soprattutto per le giovani leve, il cui numero, a causa dell’aumento gravoso delle spese, si assottiglia sempre di più.