Anche in Calabria USB ha indetto un presidio per quella giornata dalle ore 11 alla Cittadella Regionale per ribadire che i provvedimenti adottati dal Governo nazionale e dalla stessa Regione Calabria, per fronteggiare le difficoltà dovute all’emergenza Covid-19 e al lockdown, hanno coperto solo in piccola parte chi lavora con contratti atipici, chi svolge attività saltuarie o stagionali, chi non ha un contratto regolare full time. Un presidio di denuncia ma anche di proposta: è intenzione infatti di USB consegnare alla Giunta regionale un piano contenente misure per la regolarizzazione dei contratti e delle retribuzioni dei lavoratori stagionali, attraverso un meccanismo di lotta alla povertà!
Mentre incombe la scadenza di metà giugno per chi ha potuto godere di un ammortizzatore sociale come la Cig o il Fis (ammesso che lo abbia effettivamente percepito) le previsioni per il futuro non sono affatto rosee, e sono diversi gli economisti a sostenere che non solo la crisi economica post coronavirus potrebbe durare decenni, ma che nei prossimi mesi si aggraverà pesantemente. Non possono essere di certo né Colao né Confindustria a indicare la ricetta per uscire da questa crisi, perché il loro modello è quello che il Covid ha mostrato chiaramente essere incapace di dare risposte reali per la popolazione. A meno che qualcuno non consideri una risposta balle come quella del Ponte sullo Stretto.
Martedì USB sarà in piazza per chiedere misure economiche certe e che non lascino fuori nessuno.
Lo farà per chiedere una campagna di stabilizzazione dei lavoratori precari impiegati in tutti i settori della nostra economia, a partire da quegli “eroi” della sanità che anche in Calabria rischiano di rimanere a casa per colpa di chi, mascherandosi dietro la legalità, non sa cosa significhi giustizia.
Lo farà per pretendere un tavolo di confronto per affrontare le problematiche dei lavoratori stagionali, del turismo e della ristorazione, tagliati fuori dai vari bonus e provvedimenti, sia nazionali che regionali. Proprio per affrontare la particolare problematica di un settore così importante per la nostra regione, ma così gravato dalla diffusissima consuetudine del ricorso a forme di lavoro irregolare, nei giorni scorsi USB ha chiesto un incontro alla Presidente Jole Santelli e all’assessore al lavoro Fausto Orsomarso. In Calabria si pensa agli incentivi agli imprenditori, si pensa ai bonus per i turisti, si pensa a promozioni e pubblicità, quello a cui non ci si interessa sono proprio quelle persone che tengono in piedi la baracca ma che poi non sanno cosa inventarsi per arrivare alla fine del mese. Per USB è necessario invece inserire un bonus integrativo fino a 1000 euro, a supporto dei lavoratori stagionali in stato di disoccupazione, che dovrà sopperire alle mancanze di Inps e del sussidio Naspi. Una misura che dovrebbe coinvolgere anche chi ha prestato lavoro in nero, favorendo così l’emersione del sommerso.
USB sarà inoltre in piazza per chiedere una moratoria sugli sfratti e sui pignoramenti per tutte quelle famiglie che hanno accumulato morosità da gennaio fino al termine del lockdown.
Non servono le solite ricette liberiste fatte di regalie ai colossi privati e austerity per il popolo, ma bisogna puntare a un forte rilancio del settore pubblico attraverso investimenti e assunzioni negli Enti locali, nella sanità, nella scuola e nella tutela dell’ambiente (Comunicato stampa).