È quanto dichiara il Sindaco Gianpietro Coppola esortando tutti i colleghi a rifiutare, in questo momento qualsiasi discorso e proposta diversa che pure in queste ora sta come al solito trapelando, rischiando di indebolire la forza della manifestazione unitaria e compatta organizzata e promossa nei giorni scorsi, con grandissima adesione in tutte e cinque le province.
Bisogna fare qualcosa di storico e non solo di eclatante – aggiunge il Primo Cittadino. Qualcosa che scateni, giustamente, i media nazionali e non. Basta con queste sfilate televisive di opinionisti epidemiologi e componenti di governo e di sottogoverno o politici che della Calabria non sanno assolutamente nulla. Le trasmissioni televisive nazionali chiamino e sentano i sindaci del territorio, quelli cioè che da anni subiscono i danni di questo sistema scaricato sulle pelle dei cittadini. Smettano di fare audience e comincino a fare servizio pubblico.
In questo momento – continua – il Governo Nazionale si muove e si rende attivo solo di fronte ad iniziative eclatanti che rischiano di appannare l’immagine dell’Esecutivo. Ed è esattamente di una manifestazione unitaria e trasversale dei sindaci calabresi che a Palazzo Chigi hanno letteralmente terrore. Ci siamo già fatti interpreti, nelle scorse settimane, di iniziative forti ma è ormai evidente che i territori, tanto più quelli calabresi, non vengono presi in alcuna considerazione dalla classe politica nazionale. Pur ringraziando l’Associazione Nazionale dei Comuni (ANCI) per il tentativo di mediazione in atto dobbiamo ribadire, con assoluta convinzione, che siamo ormai fuori tempo massimo.
Quindi – scandisce – non soltanto dobbiamo andare e protestare tutti insieme ma non dovremo spostarci da Roma fino a quando e se non otterremo dal Governo risultati seri e concreti. Tutto il resto non ci interessa. Non si tratta di parlare solo della riorganizzazione del sistema sanitario territoriale, si tratta di mettere nero su bianco – conclude Coppola – la fine del sistema commissariale e soprattutto l’accollamento del debito della sanità calabrese da parte dello Stato, così come è stato già fatto con altre emergenze. Queste sono le questioni e le priorità che dobbiamo rivendicare a testa alta, senza cedere a chiamate di scuderia politica o di altra appartenenza.
comunicato stampa