A quasi un anno dal maxi-blitz Rinascita-Scott, i carabinieri hanno arrestato nel corso della notte Rosario Pugliese, 54 anni, alias “Saro Cassarola”, di Vibo Valentia, latitante dal 19 dicembre 2019. A scovarlo sono stati i militari dell’Arma del comando provinciale.
Si tratta di uno dei principali imputati dell’operazione Rinascita-Scott, ritenuto al vertice dell’omonima ‘ndrina che ha il controllo del quartiere Affaccio di Vibo Valentia. Rosario Pugliese, la cui accusa principale è quella di associazione mafiosa, è in particolare accusato di essere il capo ed il direttore del sodalizio mafioso del clan dei “Cassarola” (come da sempre è conosciuto il suo nucleo familiare) con compiti decisionali e rappresentativi per l’intera ‘ndrina, impartendo le disposizioni ai vari sodali, coordinandone le attività ed occupandosi anche direttamente delle attività estorsive e del controllo del territorio.
Diverse le attività economiche controllate in città anche attraverso Orazio Lo Bianco, ritenuto un suo stretto sodale specialmente nel settore delle pompe funebri. Rosario Pugliese avrebbe controllato negli anni anche una parte del cimitero cittadino occupandosi della sepoltura illegale dei migranti. Sarebbe stato attivo pure nel settore dell’usura e delle estorsioni e per questo – dopo la spaccatura a Vibo Valentia all’interno del clan Lo Bianco – finito nelle mire della ‘ndrina rivale dei Macrì-Camillò-Pardea che avrebbe tentato in più occasioni di ucciderlo.
fonte LaCnews24