In Calabria dove, sotto l’egida del Comando Regionale di Catanzaro, agisce la risorsa specializzata costituita dal Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) di Vibo Valentia, articolato lungo tutta la costa regionale sui diversi presidi della Stazione Navale di Vibo Marina e rinforzato dalla componente degli elicotteri della Sezione Aerea di Lamezia Terme, opera, un dispositivo permanente e unitario di prevenzione e contrasto ai traffici illeciti in generale e in particolare a quello di migranti, rinforzato da unità navali e aeree appartenenti alla componente alturiera del Corpo, del Comando Operativo Aeronavale (COAN) di Pomezia che assicura la sorveglianza in alto mare in un dispositivo integrato e coordinato delle forze dell’ordine e armate operanti sul mare, sostenuto anche dall’Unione Europea tramite l’Agenzia della Guardia costiera e di frontiera Frontex .
Nella prima mattinata del 22 dicembre un velivolo del Corpo delle Capitanerie di Porto/Guardia Costiera in missione in ambito Frontex di controllo avanzato sul mare Jonio, ha allertato il dispositivo di sorveglianza, segnalando una imbarcazione a vela a una quarantina di miglia marine dal mare territoriale italiano, in navigazione con rotta verso le coste nazionali che, a un esame sommario, poteva sembrare regolare ma in base all’esperienza degli operanti appariva, invece, sospetta.
Tre unità navali della Guardia di Finanza, due del ROAN di Vibo Valentia (Sezioni operative navali di Crotone e Rossano-Corigliano) e un Pattugliatore d’altura del Gruppo Aeronavale di Messina, hanno preso immediatamente il mare convergendo in area, individuando nel pomeriggio il natante, un bialbero di una quindicina di metri, seguendolo discretamente con i sistemi di scoperta a lungo raggio, sino all’ingresso nelle acque nazionali territoriali, a poche miglia da Capo Rizzuto, intercettandolo e fermandolo alle 19:00 del 22 dicembre.
I finanzieri hanno trovato a bordo, nascosti sottocoperta, 32 migranti, di cui una donna e due minori, di nazionalità iraniana e irachena e, al timone, tre moldavi, sospetti facilitatori.
I militari hanno condotto sotto scorta la barca a vela al porto di Crotone, dove sono giunti attorno alle 22:00, per procedere, con l’aiuto delle autorità ed enti preposti, alle operazioni di identificazione dei migranti e quelle di assistenza sanitaria.
Al momento dell’intercettazione la barca a vela stava navigando senza alcun problema apparente e i migranti, non visibili all’esterno, sono stati scoperti solo quando i militari saliti a bordo del natante, sono entrati sottocoperta.
I presunti responsabili sono stati messi a disposizione dell’autorità giudiziaria mentre, l’imbarcazione, come in casi simili, è stata sequestrata, e i migranti condotti nelle strutture di accoglienza per gli adempimenti del caso, e in particolare a profilassi sanitaria, a salvaguardia della collettività.
L’attività della Guardia di Finanza posta in essere nell’ambito di un articolato dispositivo di interforze in cui, quale polizia del mare nazionale, orientata alla prevenzione e repressione dei traffici illeciti, ha in questo caso,lo scopo di interrompere le attività illecite e di colpire coloro, che, traendone ingente lucro, gestiscono e organizzano criminalmente l’ingresso clandestino di stranieri nel territorio nazionale e comunitario. (Comunicato stampa)