Corigliano-Rossano, sul linguaggio colorito della Salimbeni pubblica opinione divisa

Il consiglio comunale in sessione telematica

Prime reazioni al corto circuito avvenuto nell’ultimo Consiglio comunale dove la capogruppo di Corigliano Rossano Futura, nonché presidente della commissione Statuto, Maria Salimbeni si è abbandonata ad un linguaggio colorito mentre pensava di avere disattivato il microfono.  C’è chi chiede le dimissioni, chi invece invoca delle scuse. Tra questi l’Osservatorio permanente Corigliano-Rossano che, nell’attendere alcune risposte dalla presidente Salimbeni su alcune questioni attinenti lo Statuto, bolla l’incidente istituzionale come «uno scivolone volgare e offensivo». «Può capitare a tutti e, con le dovute scuse all’intera Assise ed ai cittadini, può essere compreso ed anche perdonato. Ma, continuare nelle scelte che coinvolgono un’intera Città in perfetta solitudine, sebbene di maggioranza, non potrà essere oltremodo compreso e perdonato ad oltranza. Auspichiamo che l’atto consumatosi in Consiglio comunale sia stato solo un incidente occasionale e non anche una condizione perdurante di stanchezza e di sofferenza nei confronti di chi, con educazione e rispetto, non lesina energie per dare il proprio contributo alla “Fusione” ed in particolare alla redazione dello Statuto, definito più volte e da più parti la Carta costituzionale della nuova Citta».

In ambienti Udc invece si solidarizza con la Salimbeni poiché sono situazioni che possono accadere sebbene – afferma Carlo Di Noia – i temi in agenda fossero davvero tanti. Sul punto la presidente Salimbeni non ha inteso aprirsi, per il momento, a una comunicazione pubblica, va da sé che l’episodio debba essere ricondotto a una espressione, si colorita, ma inquadrabile in un ambito privato e non volontariamente offensivo nei confronti dell’assise civica o di quanti abbiano seguito la diretta in streaming.

 

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