Prodotta fin dal 1731 in Calabria, soggetto ispiratore per le illustrazioni del Voyage Pittoresque dell’abate di Saint-Non alla fine del XVIII secolo, la liquirizia a quadretti del Barone Amarelli di Rossano, nelle scatole di latta dal lettering storico, è stata scelta da Domus, famosa rivista di architettura e design, fondata dall’architetto Gio Ponti e dal padre barnabita Giovanni Semeria nel 1928 tra le 11 pietre miliari del cosiddetto anonymous design.
Nell’ordine di grandezza dei 5 euro – si legge nella raccolta di Giovanni Comoglio sul numero di dicembre scorso di Domus (www.domusweb.it), dal titolo Regalereste un interruttore? (e altre 10 icone di design a meno di 5 euro) – orbitano molti oggetti che sono vere e proprie icone di quello che si definisce il design anonimo o che sono stati resi iconici dalla storia o dall’arte o che più semplicemente provengono dal lavoro di grandi designer e di cui – continua – stavamo temporaneamente trascurando l’esistenza; icone distintive da considerare – chiosa l’autore – senza la paura di regalare soltanto un barattolo di zuppa di pomodoro.
O, appunto, una scatoletta di latta. Come quella della Fabbrica di Liquirizia Amarelli di Corigliano-Rossano che, selezionata da Fattobene, archivio delle icone del design quotidiano italiano, approdata nel 2019 nei suoi pop-up corner presso gli store del MoMA (il Museum of Modern Art di New York) continua da circa quattro secoli a sintetizzare passato e futuro, identità e innovazione, memoria e visione di un’esperienza familiare ed imprenditoriale ed al tempo stesso di una terra, la Calabria, sintesi emblematica, iconica ed essa stessa distintiva di radici e contaminazioni storiche, culturali e creative (Comunicato stampa).