Giungono notizie frammentate secondo cui pare siano state somministrare dosi a soggetti che non rientrano tra le figure prioritarie. Andare oltre significa compromettere la mancata copertura del “richiamo” da effettuare dopo i 21 giorni dopo il primo vaccino. Il problema è serio e non di poco conto. Pare che il vaccino sia stato somministrato anche agli amministrativi dell’Asp e a soggetti terzi. Non coprire il ciclo con il secondo vaccino significa annullare il processo di immunizzazione in corso. Non è un caso il recente richiamo alla prudenza del commissario nazionale Arcuri nella gestione dei vaccini nella direzione di dover garantire il secondo step di vaccinazione ai soggetti più esposti a rischio. Una eventuale gestione allegra, dunque, potrebbe determinare un caos generalizzato che produce ulteriore vulnerabilità al sistema sanitario.