Mi spiego meglio. Sappiamo che la circolazione del virus è ormai più o meno uguale in tutto il Paese. Alla luce dei dati che quotidianamente emergono sia sul piano locale che generale il Comitato Tecnico Scientifico e il Governo stabiliscono dei parametri e danno degli indirizzi. Al momento – non lo dico io ma lo Stato – ci sono le condizioni affinché si possa fare didattica in presenza rispettando alcune importanti regole di contenimento dal contagio. Tant’è che da domani tutte le scuole d’Italia ritorneranno ad aprire i loro portoni. L’infanzia, le elementari e le medie in realtà erano già aperte e in questo periodo di attività su scala nazionale non si sono verificati focolai rilevanti tali da dover costringere il Governo a sospendere l’attività scolastica all’interno degli istituti. Questa la situazione generale.
Veniamo al particolare, parliamo della nostra comunità. Sette giorni fa, pur vigendo la regola generale del ritorno a scuola, non conoscevamo una variabile: quella relativa al tasso di circolazione del virus all’interno del territorio comunale. C’era preoccupazione per la recrudescenza di casi nel nostro comune. Abbiamo tagliato la testa al toro e fatto uno screening di massa. Su 600 tamponi processati abbiamo riscontrato un’incidenza bassissima. Dato, questo, che viene confermato anche dalla stessa Asp di Cosenza. Non ci sono contagi tra bambini e tutte le persone che hanno il virus sono in isolamento domiciliare (sancito da apposita ordinanza).
Alla luce di questi dati NON HO ELEMENTI PER POTER CHIUDERE LE SCUOLE. Sono preoccupato della situazione generale? Certo, sono preoccupato come lo è ogni buon genitore. Ma dal momento che la regola generale è quella della didattica in presenza io non posso decidere diversamente. Voglio ricordare, inoltre, che tutti i provvedimenti finora assunte in contrasto alle direttive statali, senza il supporto di elementi scientifici concreti, sono state puntualmente contestate e annullate da altrettanti provvedimenti giudiziari emessi dal TAR. Si veda l’ordinanza del presidente della Regione Calabria e anche altri dispositivi di chiusura emessi da Comuni vicini al nostro che sono stati reiteratamente sospesi dal tribunale amministrativo.
Dunque, dobbiamo attenerci alle regole che vengono imposte dall’alto. Ovviamente, continuerò a monitorare giorno per giorno la situazione sanitaria della nostra comunità e se dovessero emergere criticità opportunamente certificate dalle autorità sanitarie preposte rispetto all’incremento di casi Covid, non ci penserò due volte ad emanare ordinanze restrittive per la scuola ma anche per le attività commerciali e gli uffici, o ad assumere decisioni forti di contrasto al propagarsi del virus. Così come del resto ho fatto nella prima fase della pandemia, quando ancora c’era una situazione di pericolo diffuso derivante principalmente dalla non conoscenza del Covid-19. Questo è tutto.
Un’ultima cosa. Mi fido della scienza e sono convinto che nessuno voglia mettere a repentaglio le vite umane. Sarebbe un’operazione senza senso. Ecco perché, pur rimanendo preoccupato per lo stato di salute della nostra rete sanitaria e ospedaliera, credo che nessuno abbia pensato di riaprire le scuole senza avere un minimo di certezza che all’interno delle aule si possa fare didattica in sicurezza. La scuola è importante. La scuola è l’unica via che ci consente di crescere i cittadini consapevoli e socievoli.
comunicato stampa