Caro Amico Sindaco Flavio Stasi,
in queste ultime settimane assisto interdetto al dibattito in essere circa la Statale 106 in Calabria.
Gli elementi incontrovertibili sono, purtroppo per noi, ormai acquisiti.
Nel “Piano per il Sud” presentato lo scorso mese di febbraio 2020 a Gioia Tauro dall’ex Presidente del Consiglio Giuseppe Conte sono riportati gli investimenti previsti per i prossimi 20 anni in Calabria: sulla Statale 106 vi è solo il tratto già finanziato compreso tra Sibari e Roseto Capo Spulico (Megalotto 3), e basta;
Nel Recovery Fund già approvato dal Consiglio dei Ministri non vi è neanche un centesimo di euro sulla Statale 106.
In tutti gli esiti delle sedute CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica), afferenti ai governi “giallo-verde” con Ministro delle Infrastrutture Toninelli del M5S e “giallo-rosso” con Ministro delle Infrastrutture De Micheli del PD non vi è nessuna Delibera CIPE che finanzia anche solo un centesimo sulla Statale 106 in Calabria negli ultimi due anni.
Sono documenti, questi, che certamente potrai trovare facilmente sui siti internet ufficiali del Governo, del Ministero delle Infrastrutture e del CIPE (Comitato interministeriale per la programmazione economica), e che, quindi, potrai leggere e verificare.
Così come potrai verificare che sul tratto Sibari – Roseto Capo Spulico (Megalotto 3), di fatto ancora non sono partiti i lavori per la realizzazione delle 4 corsie peraltro già inaugurate dal Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e dal Vice Ministro Cancelleri il 19 maggio scorso in una passerella offensiva della memoria delle vittime della “strada della morte” ma anche della dignità di tutti i calabresi in quanto quella stessa Opera inaugurata è oggi, da queste stesse Istituzioni dello Stato, vergognosamente commissariata.
Ho appreso lo scorso 4 febbraio dell’iniziativa “Appello per il Sud”: il documento inviato al Presidente della Repubblica ed alle più alte cariche dello Stato oltre che alle organizzazioni sindacali nazionali dall’Associazione dei Sindaci della Locride, dal Tavolo Permanente di Concertazione, dalle Associazioni di Cittadinanza Attiva e dal Corsecom.
Ancor prima, il 29 gennaio scorso, il Presidente della Provincia di Crotone ha riunito i sindaci in un incontro molto partecipato con la volontà – ha spiegato – «di aprire e stimolare in dibattito con i Comuni della provincia di Cosenza che abbia ad oggetto il tratto Crotone-Sibari».
Tra due giorni, invece, è prevista a Corigliano Rossano l’iniziativa organizzata dall’On. Abate – la stessa che salì sui trattori della Coldiretti nella piana di Sibari nel 2018 insieme all’On. Nicola Morra – per “bloccare il treno in corsa” del progetto di ammodernamento della Statale 106 tra Sibari e Roseto Capo Spulico.
Questo attivismo, questo protagonismo e, soprattutto, questo ritrovato senso della ragione se da una parte è offensivo dell’intelligenza di tutti e di ciascuno perché non si comprendono le ragioni per le quali si interviene oggi, alle soglie della nascita di un nuovo Governo, mentre si è persa l’opportunità di farlo ieri quando, invece, si era parte attiva e determinante e, addirittura, “si aveva in mano” un Ministro delle Infrastrutture del proprio partito politico dall’altra parte è però ammirevole: perché comunque apre un dibattito su un problema che per noi tutti è importante e, soprattutto, determina di fatto un’azione.
Direi senza dubbio un’azione risibile, demagogica, insignificante.
Ammeto che sia anche offensiva, lo ripeto, e pretestuosa per certi versi.
Però resta un’azione.
È, quindi, già qualcosa di più rispetto al tuo immobilismo ed alla tua totale incapacità di mantenere un patto che non è mai stato siglato su un palco solo con tutti quegli elettori che nel giugno 2019 ti hanno concesso la fiducia permettendoti di diventare Sindaco di Corigliano Rossano e, ancor prima, di questo territorio.
È un patto che hai siglato con te stesso: quando in più comizi pubblici avevi detto di voler formare un “tavolo tecnico operativo sulla Statale 106” e quando, in più comizi pubblici, hai detto che ti saresti battuto affinché la realizzazione del progetto del Megalotto 3 venisse avviato e completato al più presto.
Caro Amico Sindaco, ti scrivo oggi questa lettera aperta non per contestarti. Sarebbe troppo facile visto e considerato che l’Amministrazione da te guidata gode di una popolarità così estremamente bassa che, credimi, non avrei fatto altro che risultare – come si dice oggi – “populista”.
Tutt’altro.
Ti scrivo perché restino pubblicamente agli atti una serie di riflessioni ed osservazioni personali che ritengo meritino rispetto e considerazione.
Innanzitutto, fin qui, non hai mantenuto gli impegni che avevi assunto prima con te stesso e poi con i cittadini circa la Statale 106, i diritti negati alla mobilità di questo territorio e la necessità di affrontare una battaglia politica e istituzionale contro una ingiustizia e una disuguaglianza che merita rispetto, impegno e serietà.
Poi non ritengo sia opportuno che il Sindaco della Terza Città della Calabria (e del territorio), partecipi ad inutili, insignificanti e demagogiche iniziative inconsistenti mortificando prima di tutto il proprio ruolo istituzionale e politico e poi i diritti negati dei cittadini…
Semmai sono convito che siano necessarie azioni più stringenti e, soprattutto, serie e concrete che riescano finalmente a porre all’attenzione del Governo dello Stato una situazione che è divenuta ormai insostenibile!
Questo, però, può farlo chi ha un minimo di credibilità istituzionale e politica. Può farlo chi può vantare, quanto meno, una coerenza. Deve farlo chi ha l’ambizione di lasciare un segno concreto al proprio territorio.
Puoi farlo tu.
Insieme, ad esempio, ai Presidenti delle Province di Cosenza e Crotone ed a tutti i Sindaci che sono d’accordo.
Pretendendo da tutti i partiti politici di cui fate parte di avere un incontro con il prossimo Presidente del Consiglio Mario Draghi. Non una delegazione!!! Ma tutti, nessuno escluso… Qui, nel nostro territorio!
Al fine di far comprendere al Presidente Draghi quanto la Statale 106 non sia solo la famigerata e tristemente nota “strada della morte” bagnata, da oltre un secolo, dal sangue umano spesso innocente e vittima d’una ingiustizia e di una disuguaglianza, ma anche la ragione principale per la quale questo territorio è complessivamente destinato a morire nel prossimo futuro per colpa di un divario infrastrutturale non più sostenibile con le altre regioni italiane ed europee.
Al fine di far comprende, soprattutto, che noi siamo stanchi delle solite passerelle e promesse risibili, demagogiche, insignificanti, offensive e pretestuose.
Perché questa volta pretendiamo sin da subito investimenti concreti attraverso il Recovery Fund e fondi statali immediatamente impegnati attraverso Deliberi CIPE che impegnano il prossimo Consiglio dei Ministri a stanziare quanto necessario per completare la Sibari Catanzaro ed almeno uno dei tratti compresi tra Catanzaro e Roccella Jonica o tra Locri e Reggio Calabria.
Insomma, caro Sindaco Stasi, ti scrivo perché ti ritengo un Amico e credo sia venuto il momento di fare appello prima che al politico, oppure al rappresentante Istituzionale, alla coscienza di una persona che reputo intelligente e che nel passato recente ha dimostrato, quando ha voluto, di saper intraprendere azioni forti, dirompenti e, soprattutto, vere…
Questo territorio jonico in Calabria non ha più bisogno di chi nel passato inutilmente ha cercato alleanze con i potentati politici di turno ma ha necessità di gente preparata e competente che con senso di umiltà e serietà riesca a stringere una nuova alleanza con la propria coscienza e con la gente per battersi affinchè vengano rispettati e difesi i nostri diritti e la nostra dignità!
Provaci. Fallo.
Evita di perdere tempo ad esporre la fascia tricolore seduto al tavolo dell’ennesima inutile ed insignificante iniziativa di propaganda e demagogia politica d’altri tempi…
Parla con il cuore e con passione a tutti i tuoi colleghi sindaci del territorio, coinvolgi i Presidenti delle Province, l’Anci, i Sindacati, le Associazioni e fai partire la più bella rivoluzione dal basso di cui abbiamo bisogno: un movimento culturale, civile e sociale che può e deve cambiare il destino inesorabile che abbiamo di fronte a noi e che stiamo tutti insieme lasciando in eredità alle future generazioni…
Ti abbraccio idealmente e con sincera riconoscenza perché conoscendoti bene sono certo che destinerai non poca attenzione a ciò che ti ho scritto.