La località è la stessa della scorsa estate, quando durante un incendio andarono distrutti oltre 60 ettari di macchia mediterranea e uliveti abbandonati. I due pastori attraverso piccoli roghi, volevano rinnovare il pascolo, favorendo la rapida ricrescita dell’erba per garantire foraggio fresco per i propri animali. Il principio d’incendio, sviluppatosi nei giorni scorsi, è stato immediatamente avvistato da una pattuglia dei militari in servizio che, grazie all’analisi storica sull’incidenza degli incendi su tale zona, con un mirato servizio di osservazione, hanno immediatamente individuato i responsabili, uno di essi trovato poi, in seguito a perquisizione personale, in possesso di due accendini tascabili utilizzati poco prima per innescare l’incendio.
Oltre alla denuncia per il tentato incendio boschivo, durante le indagini si è anche riscontrata la violazione dei doveri inerenti la custodia dell’allevamento in sequestro, infatti uno dei fratelli, mancante dell’autorizzazione dell’A.G., accedeva incurante degli obblighi di Legge all’interno dei ricoveri degli animali (Comunicato stampa).