I rappresentanti delle due Associazioni evidenziano una condizione difficile da giustificare in una regione in forte crisi economica e con tali e gravi tensioni sul versante occupazionale al punto da rischiare di minare la stessa tenuta sociale. “Non è pensabile che si possa arrivare al mese di aprile – dichiarano Metallo e Farina – con un basso numero di persone ad aver ricevuto le dosi necessarie ad abbassare i rischi di contagio. Se dovesse continuare l’attuale ritmo di somministrazioni giornaliere, temiamo che questa ipotesi possa drammaticamente diventare certezza. Occorre mettere in atto un’organizzazione capillare ed efficiente, come sta avvenendo in altre regioni italiane, con l’impegno di tutto il comparto della sanità, delle organizzazioni di volontariato e, se del caso, l’aiuto dei medici militari già operativi nella regione”. Dalla denuncia alla proposta il passo è breve: “le nostre organizzazioni di categoria, se dovesse risultare utile, sono disponibili a mettere a disposizione le proprie strutture ricettive a titolo gratuito come luoghi per la somministrazione”.
Unindustria Calabria sezione Turismo e Confesercenti Calabria fanno appello al senso di responsabilità delle istituzioni interessate, in uno con l’impegno del Governo, perché sia assegnata assoluta priorità alla somministrazione dei vaccini come unica metodologia efficace per contenere e sconfiggere il coronavirus causa di questa non più sostenibile pandemia. “È il primo passo per tentare di rilanciare l’economia – concludono Metallo e Farina. La Calabria non può restare ulteriormente indietro”.