Con delibera di giunta n. 29 del 02/02/2021 votata all’unanimità, l’A.C. ha richiesto l’attivazione dell’istituto del comando per il reclutamento di un’unità appartenente al Ministero della Difesa (Esercito). Spulciando gli atti, ci si accorge che già nell’autunno passato, l’A.C. aveva inteso attivare un’analoga procedura di comando per un altro dipendente del Ministero della Difesa (Marina Militare).
Verificando il Piano Triennale di Fabbisogno del Personale 2020-2022, che seppur non vincolante, non v’è traccia di procedure finalizzate al reclutamento di personale tramite l’attivazione dell’istituto del comando.
Verificando le generalità dei rispetti dipendenti militari facilmente si constata che si tratta di due fratelli.
Ora, le considerazioni politiche che seguono non intendono assolutamente dubitare della professionalità e della serietà di questi due giovani concittadini, verso i quali si nutre sincera ammirazione sia per la capacità che hanno avuto di farsi onore e portare alto il nome di Cassano nella Difesa, sia per la difficile scelta fatta di mettere su famiglia e rimanere nella propria terra natia.
Tuttavia, è evidente che le correlazioni rilevate sul caso non sono frutto di una pura casualità, ma bensì di un fine ben specifico che è quello di consolidare l’elettorato di questa variopinta A.C. che va dalla Lega di Salvini al Partito Socialista.
Ciò, oltre ad essere moralmente deplorevole, frutto sempre di quel modello di cui Papasso è portatore, con molte probabilità grava anche sulle casse comunali per un totale complessivo lordo che si aggirerà intorno ai 60.000 € annui.
L’istituto del comando è di tipo “oneroso”, ossia prevede infatti che quando un lavoratore di un ente A (ente di appartenenza) viene assegnato ad un altro ente B (ente ricevente che si avvantaggia delle prestazioni del lavoratore), quest’ultimo è tenuto a rimborsare ad A l’onere relativo al trattamento fondamentale, oltre ad erogare direttamente al lavoratore l’eventuale trattamento economico accessorio.
Ciò significa che, seppur vero che per il trattamento economico fondamentale le buste paga di questi dipendenti comandati continueranno ad essere elaborate e pagate dal Ministero della Difesa, con una certa cadenza periodica, il Comune di Cassano dovrà farsi carico di rimborsare alla Difesa questi oneri per aver usufruito della forza lavoro dei suoi dipendenti.
Oltretutto, nel momento in cui l’A.C. procederà all’espletamento dei prossimi concorsi, sarà tenuta ad attivare le procedure di mobilità provvedendo in via prioritaria all’immissione in ruolo dei dipendenti in posizione di comando, qualora questi ne facessero richiesta.
Come se non bastasse già lo staff, i tanti consulenti, gli assistenti al rup, i dirigenti a tempo determinato, Papasso continua a portare nel Palazzo risorse esterne direttamente o indirettamente sui sostenitori.
Ma veramente la macchina amministrativa ha la necessità impellente ed improcrastinabile di avvalersi delle prestazioni di tutte queste risorse esterne?
Perché ci si avvale della loro forza lavoro, sostenendo costi considerevoli, quando:
- si hanno a disposizione ben 75 lavoratori ex lsu-lpu assunti a tempo parziale, pare per assenza di fondi, ai quali poter garantire magari delle ore in più ed un stipendio un po’ più dignitoso;
- per molti di questi lavoratori ex lsu-lpu fortemente discriminati, non vengono valorizzate e sfruttate al meglio le loro professionalità, le competenze e le intelligenze;
- si continua ad illudere i tanti tirocinanti, in forza al Comune nelle più svariate mansioni, con la promessa di quale ora in più di lavoro.
La città attende fiduciosa una risposta dal Sindaco e dalla sua squadra, con la speranza che le considerazioni esposte non cadano nel vuoto e che, al fine di fare chiarezza, richiamino l’attenzione anche dei gruppi consiliari di opposizione e delle organizzazioni sindacali.