Sott’accusa chi ha voluto le scuole aperte
La sua figliuola è risultata positiva al Covid e secondo la sua testimonianza l’avrebbe contratto all’interno della classe della sua scuola elementare. La sua preoccupazione maggiore è che in famiglia ha in casa un familiare di 80 anni con gravi problemi di salute. «Le persone che hanno voluto le scuole aperte si devono mettere una mano sulla coscienza, perché i nostri figli non sono stati chiamati per essere mandati in guerra. Non auguro a nessuno la sensazione di paura che sto provando in questo momento. Questo messaggio deve arrivare a chi si è legato ai cancelli affinché si tenessero le scuole aperte. Dico grazie a tutti coloro che si sono rivolti al Tar e a quanti hanno voluto le scuole aperte».
2 risposte
Cara mamma , è vero il virus entra nelle scuole , ma il virus lo portano nelle scuole figli di genitori scellerati. I bimbi sono portatori del
Viru , il quale , circola all’interno delle famiglie. I genitori dovrebbero assumere comportamenti più responsabili, mi spiego : se in famiglia , per caso, qualcuno dovesse avere sintomi influenzali ( che potrebbero essere COVID) o qualcuno che ha una temperatura elevata, i genitori NON DOVREBBERO mandai i figli a scuola ma lasciarli a casa invece, convinti che il virus infetta gli altri e non loro, , continuano a mandarli a scuola con l’inevitabile effetto domino. Cara mamma questo è il problema l’incoscienza e l’ignoranza di alcuni genitori a discapito di tanti bimbi.
Dal momento che la gente è, come dice lei, incosciente e ignorante, devono chiudere tutto e non solo le scuole! Siamo difronte a carenza di vaccini, di assistenza sanitaria, di strutture ospedaliere capaci di accogliere i casi COVID e non… e allora chiudiamo! Se vogliamo bene ai bambini diamogli la possibilità di organizzare “le giornate” e non “la giornata”. È difficile per noi pensare di giorno in giorno e non voglio immaginare cosa significhi per loro. Bisogna solo capire se scegliere la strada della convenienza o quella della salute e della coscienza. Parlo da mamma lavoratrice, con le sue difficoltà nel coniugare la vita familiare e quella lavorativa, come tutti gli italiani d’altronde, e non da educatrice ed insegnante.
Con un po’ di sacrificio, al fine di civilizzare gli incivili, torneremo alla normalità.
Saluti.