Partendo dal presupposto imprescindibile che Civico e Popolare – da sempre ispirato a principi di libertà, democrazia e rispetto del prossimo – condanna fermamente ogni forma di violenza e diffamazione e, nel caso specifico, condanna gli attacchi violenti e minatori rivolti alla persona del sindaco, vorremmo, però, far notare ai Consiglieri firmatari che la mancanza di rispetto nei confronti delle Istituzioni spesso è figlia di una evidente mancanza di autorevolezza e, allo stesso tempo, di una perdita di credibilità di chi impersona l’Istituzione.
Dal momento in cui si preferiscono le pagine social personali ai canali canonici di divulgazione istituzionale – pur pagando un ufficio stampa – si corre il rischio di dare voce a tutti, sviluppando “sentimenti di confidenza e impunità”. Siamo consapevoli, infatti, che i cittadini sono il “Giudice Supremo” del comportamento di un Amministratore, pronti a “osannare” se soddisfatti e a “giustiziare” tutte le volte che si disattende le loro aspettative; e se normalmente questo giudizio è affidato al voto, affidandosi si social network ci si espone al giudizio in estemporanea che, qualora regni il malcontento, è spietatamente negativo.
Fermamente convinti che il Rispetto sia alla base di ogni confronto, anche di quello politico – come più volte dimostrato anche nelle nostre risposte ad alcuni discutibili comunicati di questa stessa Maggioranza – e volendo fare nostro l’appello a voler “tornare a un sereno e condiviso scambio di idee”, esortiamo i Consiglieri che oggi sono preoccupati del diminuire dei “like” a sostenere – con i fatti – l’operato del sindaco che in questo contesto delicato appare più solo e in affanno del solito. Perché tante sarebbero le cose da fare dal sostegno concreto, per quanto possibile, alla macchina vaccinale, all’elaborazione di strategie politiche comunali che – oltre ai noti ristori governativi – possano risollevare la vita economica e sociale della città, messa in ginocchio dal perdurare della pandemia; senza, volutamente, enumerare tutti quei processi che avrebbero già dovuto dare alle nostre contrade il volto nuovo di città unica e che, invece, sono ancora in standby.
Noi pensiamo che il consenso si debba guadagnare sul campo. Le difese in autotutela o i comunicati vittimistici, oltre a levare tempo prezioso a quello che dovrebbe essere il lavoro di un’Amministrazione, altro non fanno se non indebolire, ancora di più, la figura del Sindaco agli occhi della sua città.
Per concludere, ci affidiamo a una celebre frase di Seneca: “Ritieniti felice allorché ogni tua gioia nascerà da te stesso” che, se ben interpretata, riassume il nostro pensiero!
Alessandra Capalbo, Coordinatrice di Civico e Popolare.