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Stasi. Vaccinazioni: servono atti coraggiosi, non chiacchiere. Proposta l’apertura agli over 60

Nel momento in cui la città raddoppia la quantità di vaccini giornalieri somministrati, esce fuori una serie di commenti, per lo più da soggetti in astinenza da poltrone, indignati perché – con una scelta a mio avviso coraggiosa – col fine di promuovere la vaccinazione, nella giornata inaugurale, la Direzione sanitaria dell’Hub Vaccinale ha deciso di fare quello che in altre parti di Italia chiamano serenamente “open-day Astrazeneca”.
Non essendo responsabilità del Comune, potrei anche io attenermi su questo comodo tenore moralista, gridando allo scandalo, ma sono abituato a sostenere ciò che penso, anche se impopolare o scomodo. Probabilmente una parte di quelli che hanno criticato questa scelta, a differenza mia, sono già vaccinati (con diritto?), perché evidentemente non sentono l’impellenza di mettersi e mettere al riparo il prossimo dal subdolo nemico invisibile di quest’epoca.
Invito invece a riflettere con delle semplici domande coloro che, con buona fede, la ritengono una questione di principio. Chi è stato penalizzato realmente da questa situazione? C’erano persone a cui è stato rubato il posto? No. C’è una carenza di dosi di Astrazeneca tale da ipotizzare, in un futuro prossimo, l’impossibilità di vaccinare le fasce prioritarie? No. Avrebbero forse potuto avvertire prima? Si, certo. Se lo avessero programmato, quindi, questo sarebbe stato un errore. Se invece si è trattato di un fuori programma, allora è stata una scelta coraggiosa: magari fossero sempre così i fuori programma del sistema sanitario calabrese! Se non si fosse fatto l’open-day, quale sarebbe stato il grande risultato ottenuto a favore dei nostri concittadini più vulnerabili? Nessuno, avremmo avuto, soltanto, qualche centinaia di vaccinati in meno. Fine della storia.
Cosa fare ora? Premetto che, da sindaco che ha visitato costantemente i nostri Pronto Soccorso ed i reparti Covid, osservando e sentendo la sofferenza della nostra gente di ogni età attaccata all’ossigeno, ho una opinione abbastanza netta riguardo alla vaccinazione. Se fosse una mia responsabilità, vaccinerei anche i passanti per strada.
Sappiamo che il piano vaccinale, alla luce della disponibilità limitata e spalmata nel tempo delle dosi vaccinali, prevede giustamente delle fasce di priorità, a partire da anziani e fragili, che vengono man mano abilitate alla prenotazione mediante piattaforma. In Calabria siamo fermi ancora alle primissime fasce, soprattutto perché in un primo momento per anziani e fragili era obbligatorio l’utilizzo di vaccino Pfizer o Moderna, ovvero quelli finora meno disponibili. Soltanto da qualche giorno l’EMA ha dato indicazione di utilizzare Astrazeneca per gli over-60, ma la fascia 60-70 non è ancora abilitata a prenotarsi sulla piattaforma.
Risultato? Il vaccino c’è, la gente che vuole vaccinarsi pure, ma dobbiamo aspettare.
Io non lo condivido. Se non ci si assume delle responsabilità, ci troveremo tra qualche mese a recriminare per il tempo perduto. Per questo ho proposto al Commissario Nazionale Figliuolo, al Commissario Regionale Longo ed al Commissario ASP di consentire, presso l’Hub Vaccinale, la vaccinazione immediata, su base volontaria, almeno degli over-60 e dei lavoratori maggiormente esposti nella fase di pandemia. Parlo dei lavoratori dei servizi ambientali, per esempio, che non si sono fermati un giorno nemmeno nel primo lock-down, e nella nostra città ce ne sono tanti, impiegati nelle aziende di raccolta o di trattamento rifiuti, nella depurazione ecc. Parlo dei lavoratori dei supermercati, ai quali da un anno a questa parte, sono state concesse delle ore con la propria famiglia sono mediante le più rigide ordinanze sindacali, e che stanno indossando il grembiule tutti i giorni, nonostante migliaia di contagi. Parlo di quei pezzi di personale scolastico per i quali è stata bloccata la vaccinazione.
E via via, si potrebbe scalare le categorie su un binario parallelo che non viola i diritti delle fasce individuate come prioritarie, ma al contrario le protegge ancora meglio immunizzando contemporaneamente anche altri pezzi della nostra comunità. Questo non è il momento delle parole, ma delle scelte coraggiose e le istituzioni hanno il dovere di metterle in atto con responsabilità.

IL SINDACO FLAVIO STASI

comunicato stampa

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