L’inizio della riunione preseduta dal presidente Spirli’ e dal commissario Longo, è stata improntata all’esame dei dati sulla vaccinazione regionale, sulla nuova piattaforma di prenotazione che è arrivata a 12 mila prenotazioni al giorno, con 10,550 vaccinazioni al giorno, le varie HUB aperte, i vari protocolli che sono stati sottoscritti in Calabria, le collaborazioni che “faticano a funzionare “ , “agli egoismi locali di alcuni amministratori” che utilizzano anche la pandemia per campagna elettorale, al parametro vaccinale assegnato alla Calabria che si attesta a 9600 al giorno e secondo i dati della regione è stato ampiamente superato, l’apertura a tutte le categorie e non più alle fasce di età, all’arrivo dei vaccini, e soprattutto l’impegno di NON bloccare la ripresa con l’arrivo della stagione estiva.
Tutti dati che abbiamo registrato per buone come dovute informazioni alla USB;
Terminata la disamina dei dati calabresi si è passati all’applicazione del protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali straordinari di vaccinazione nei luoghi di lavoro.
Piano che prevede: la necessità di prevenire ed adottare le misure di contrasto della diffusione del SAR- coV2/covid19, negli ambienti di lavoro, quindi sottoscrivere un protocollo regionale di applicazione, comprendere come le varie imprese i vari datori di lavoro intendono collaborare attivamente attraverso l’offerta di spazi aziendali da utilizzare da parte del sistema pubblico dell’emergenza come punti vaccinali aggiuntivi.
I datori di lavoro hanno esordito con “tutto a posto” le regole sono state fissate si tratta solo di siglare un protocollo regionale di applicare e proseguire; – i datori di lavoro sono pronti cosi come le organizzazioni sindacali che hanno sottoscritto i protocolli nazionali.
L’USB è stata molto critica nel suo intervento, pur apprezzando l’iniziativa di poter ampliare la platea dei lavoratori da vaccinare, ha posto l’accento su alcuni problemi:
– in primo luogo chiediamo un monitoraggio dell’ondata della diffusione anche per capire se diminuisce oppure aumenta – non vorremmo che per fare rapidamente facciamo “male” – Soprattutto visto che, i dati odierni ci dicono che la diffusione è maggiore al chiuso, abbiamo chiesto ai “datori” come vengono allestite queste mini HUB, all’interno delle strutture nei luoghi di lavoro: la sala di attesa, l’ambulatorio per i vaccini, le sale dopo vaccinazioni – il personale professionale da dove viene attinto; medici, infermieri, amministrativi … ambulanze! Considerato che il pubblico e saturo di lavoro e le associazioni di volontariato NON sono nemmeno vaccinate vedi ANPAS Calabria – i farmaci a chi vengono consegnati e come vengono gestiti nei luoghi di lavoro – come vengono gestiti i soggetti fragili – ma soprattutto come vengono censiti i lavoratori che volontariamente decidono la vaccinazione nel posto di lavoro!
A queste domanda dal “tutto a posto “ siamo passati al RINVIO della definizione del protocollo, la riunione verrà aggiornata a prossima ed imminente data!
Per ultimo abbiamo chiesto un OPENDAY vaccinale aperta a tutte nelle strutture pubbliche senza registrazione visto l’immagazzinamento dei vaccini NON usati (Comunicato stampa).