CARIATI – Recovery Fund, il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), così come riscritto dal Governo nazionale non risolve il secolare gap di sviluppo Nord-Sud, non affronta definitivamente in chiave europea la questione meridionale e, quindi, non rafforza e rilancia la competitività complessiva del Sistema Italia nel mondo. L’Italia resta disunita. Per queste ragioni, i sindaci delle Rete Recovery Sud, chiedono a tutti i parlamentari, a partire da quelli del Mezzogiorno, di non votare il PNRR. E se la politica nazionale non riuscirà a modificare quest’ennesima ingiustizia, ci rivolgeremo a tutte le autorità competenti, nazionali e comunitarie.
Il Sindaco Filomena Greco rilancia l’appello degli oltre 500 sindaci della rete degli amministratori del Recovery Sud, che nella giornata simbolica di ieri (domenica 25 aprile), Festa Nazionale della Liberazione, si sono radunati a Napoli contro la ripartizione discriminatoria delle risorse europee del Recovery Fund.
Il Primo Cittadino, che ha partecipato ieri a Napoli insieme, tra gli altri, ai colleghi di Diamante, Trebisacce, Oriolo, Roseto Capo Spulico, Acri, Aprigliano e Borgia, rinnova quindi l’invito ad aderire alla nuova iniziativa unitaria: prossimamente (la data sarà comunicata a breve) tutti a Roma, davanti al Governo, per far capire – scandisce – quanto sono importanti queste risorse europee soprattutto per la Calabria.
Per una rivendicazione così importante e storica – sottolinea – che potrebbe cambiare finalmente le condizioni infrastrutturali, di sviluppo e di competizione alla pari della nostra regione, restituendo prospettive e voglia di ritorno alle nostre generazioni, serve la partecipazione di tutti i rappresentanti istituzionali delle nostre comunità.
Quello che chiediamo venga riconosciuto ai nostri territori – prosegue – è che per quanto riguarda la distribuzione delle risorse vengano rispettati i criteri indicati da Bruxelles. Né più, né meno. Il 40% dei 200 miliardi assegnato al Mezzogiorno non risponde a questi parametri, che in base al Pil, alla popolazione e alla disoccupazione prevedrebbe, invece, una quota del 70% dei fondi: cioè quello che ci spetta per poter colmare quel divario che da oltre 160 anni divide il Nord dal Sud del Paese.
Inviato dal Governo al Parlamento ieri (domenica 25) il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) in riscrittura, dovrà essere trasmesso ufficialmente all’istituzioni comunitarie entro venerdì 30 aprile. Non c’è più tempo – conclude la Greco – per delegare ad altri responsabilità e decisioni precise, chiare ed inequivoche. È un treno che va preso per consentire alle future generazioni di poter restare e/o tornare in Calabria; per dare la possibilità e gli strumenti a questa terra di esprimere tutte le sue potenzialità; per non essere zavorra di un Paese che altrimenti continuerà a muoversi a due velocità (Comunicato stampa).