È quanto dichiara il consigliere regionale e presidente del Gruppo UDC nell’assemblea di Palazzo Campanella, Giuseppe Graziano, facendo sua e rilanciando la denuncia dei cittadini di Longobucco che da settimane, ormai, a causa della chiusura del servizio di Guardia Medica sono costretti a spostarsi in altri centri del territorio per accedere ai servizi medici notturni.
«È inaccettabile – precisa Graziano – che nonostante ci siano risorse disponibili non si riescano a spendere per far fronte alla grave emergenza sanitaria in atto. E pagarne le conseguenze maggiori sono, ovviamente, i cittadini delle periferie. È vergognoso che la pomposa struttura sanitaria pubblica calabrese abbia lasciato senza assistenza molti centri dell’entroterra della Sila Greca chiudendo le Guardie mediche. È il caso degli utenti di Longobucco che per una qualsiasi esigenza devono spostarsi su Cropalati. Così come anche è inaccettabile che, ancora, a distanza di mesi non si riescano ad assegnare i medici di base a paesi come Caloveto e Paludi. Ma il management sanitario cosa fa?»
«E tutto questo avviene in una situazione infelice nella quale l’unico ospedale di riferimento, quello di Rossano, è stato trasformato in Polo Covid, mentre l’altro ospedale periferico di Cariati continua a rimanere inspiegabilmente chiuso. I cittadini davvero non sanno cosa fare anche per un banale raffreddore. Siamo all’assurdo. Questo, quando ci sono i medici di base locali che hanno dato diponibilità a fare il servizio ma anche tantissimi giovani e bravi professionisti calabresi che potrebbero essere impiegati dando un servizio essenziale alla loro comunità».
(Comunicato Stampa)