Corigliano Rossano – Alla luce di tutto quanto continua drammaticamente ad accadere nel Comune di Corigliano Rossano, lontano da condizionamenti politici di appartenenza, voglio anche oggi fare alcune considerazioni strettamente personali, pur convinto, che chiunque, attento “alla vita amministrativa” della città, quotidianamente continui a fare. Credo che le metamorfosi di Stasi siano il meglio delle rappresentazioni cabarettistiche che Rossano abbia presentato sulla scena. Il personaggio, a dir il vero simpatico e sotto certi aspetti molto simile al pentastellato “Grillo Parlante “, è davvero curioso e va seguito nella sua evoluzione oltreché studiato nei comportamenti che preoccupano e non poco. Ci vuole equilibrio nell’amministrare un Comune. In due lunghi anni, abbiamo ben imparato il linguaggio del sindaco Stasi, che, ormai , sa solo esordire con appelli patetici: restiamo uniti, vogliamoci bene, insieme ce la faremo, buonanotte concittadini “miei” e simili espressioni da buon samaritano cui mancano saio e sandali. Frà Stasi, dunque, ammannisce appelli alla concordia che solo Padre Pio riusciva a fare meglio. Poi, quando la permalosità lo coglie, quando il rilievo critico lo raggiunge, si trasforma, mostra i denti e le unghie, attacca a testa bassa e via con le baggianate che usa per definire gli interventi di qualche oppositore che gli fa notare come non stia amministrando da due anni ed il Comune sia ormai alla deriva. Sì, gli piace offendere, dileggiare, fare il superiore, non dei minimi, ma l’unto del Signore che può attaccare tutto e tutti. Peccato che non abbia messo a segno nulla di nulla e le baggianate siano nei suoi atti amministrativi inutili ed inconcludenti. Statuto, dopo due anni niente; Enel, pare che tratti da solo rimangiandosi quanto diceva circa la partecipazione; Psa zero, lo zero assoluto; Psc idem; Regolamenti, quelli che c’erano; Pianificazione delle spiagge, annunciata con squilli di trombone e ancora nulla; Macchina Comunale infarcita di personale di proprio piacimento, anche attingendo a graduatorie fiorentine in nome di Dante; Depurazione, ancora una stagione tutta chiacchiere e distintivo, ne vedremo delle belle, Gestione Covid, meglio non parlarne, Centri storici, abbandonati al proprio destino; Opportunità Lavoro, meglio non parlarne; Decoro Urbano, da terzo mondo…… ecc. ecc. ecc. Insomma un fallimento dietro l’altro, verso una bancarotta certa e scritta nella mancanza di programmazione. Ho già detto che se un Comune non approva un Piano esecutivo di gestione provvisorio in cui scrivere gli obiettivi, è un Comune senza testa e idee, affidato a qualche funzionarietto servile tuttofare, un Comune fantasma. Caro padre Stasi, si ritiri in convento, magari all’Abbazia del Patire luogo ascetico, dove potrà ritrovarsi con l’altro Stasi, quello che gridava dai palchi: faremo, diremo, cambieremo, svuoteremo, ribalteremo, ripristineremo. Forse solo allora capirà che la politica, anche se ben remunerata, non fa al caso Suo. Lasci finché è in tempo e prima che la città vada sugli scogli, forse ancora non Le è chiaro, Corigliano Rossano è la terza città della Calabria !!!! (Comunicato stampa)