Dobbiamo abbattere i retaggi culturali che storicamente hanno diviso, nell’immaginario comune, i Rossanesi dai Coriglianesi, spiegando ai cittadini i vantaggi della fusione che appare come l’unica via di uscita per ovviare ad una situazione di progressivo depauperamento del nostro comprensorio. Rossano e Corigliano insieme diventerebbero un punto baricentrico per la Piana di Sibari, esprimendo una forza contrattuale forte. Il futuro Sindaco, la Giunta e la Maggioranza consiliare dovranno profondere ogni sforzo per consentire lo svolgimento più partecipato possibile del procedimento fino al referendum, contribuendo al suo positivo esito. Tale questione è chiaramente condizionante di tante altre: la politica di Governo del territorio non potrà non tenerne conto fin dall’adeguamento dell’elaborando PSAC; quella di bilancio necessiterà ancor di più di un’operazione verità sul reale stato dei conti dell’Ente, per l’armonizzazione con le finanze del Comune di Corigliano nel lungo periodo; ogni intervento sull’organizzazione delle strutture dovrà essere ripensato nella prospettiva che si arrivi ad un unico Comune. Tutto, insomma, dovrà essere pensato e ripensato nell’ottica dell’unione.
Sono queste alcune considerazioni del Candidato a Sindaco Stefano MASCARO sulla questione Fusione tra i Comuni di Rossano e Corigliano. Afferma MASCARO- Nel nostro programma di coalizione abbiamo definito l’argomento Fusione come la Madre di tutte le questioni, in quanto sarà la base di partenza di tutte le iniziative previste nel nostro piano di governo. Principio cardine della nostra azione sarà la sinergia territoriale in un’ottica di reciprocità e solidarietà con i territori. Ragionando in una logica di area vasta, il nuovo Comune che nascerà dalla Fusione dovrà essere il faro guida per i paesi limitrofi: centro operativo, culturale ed economico della rinascita dell’intero comprensorio.
Continua MASCARO- è necessario che l’operazione fusione venga portata a compimento. Per noi non è solo una cosa da dire ma è una cosa che va spiegata ai cittadini che saranno chiamati tra poco ad esprimersi sul referendum. E’ l’unico modo per risalire la china, per poter avere la possibilità concreta di veder considerati i diritti primari quali la mobilità, la sanità, il diritto alla giustizia. Potendo così impostare nuove politiche di sviluppo e di rilancio dell’intero territorio. Insieme, potremo avere la forza contrattuale con il governo nazionale. Una fusione straordinaria, data l’entità dei due Comuni protagonisti che potrà permetterci di aprire un tavolo ad hoc con il Governo nazionale per discutere e risolvere le vertenze aperte del nostro territorio.”