Rivedere la normativa sugli asili-nido ormai superata
L’appello di “Cambiamo” e di “Cantiere Italia” è destinato anche all’assessore regionale al Welfare Gianluca Gallo: «Bisogna far presto per non perdere l’opportunità di accedere ai finanziamenti della prima tranche di 700 milioni di euro, dei 2,5 miliardi sino al 2034, stanziati dal bilancio dello Stato 2020. I progetti dovrebbero consentire – aggiungono Antoniotti e Falco – una struttura integrata di nido e scuola dell’infanzia, all’interno della stessa costruzione, sia per le finalità didattiche, sia per la possibilità di compensare i posti che dovessero essere liberi in uno dei due ‘’settori’’. Per i movimentisti è necessario rivedere «l’attuale e superata legge regionale 27 agosto del 1973, sulla promozione degli asili-nido, per la programmazione di contributi appositi ai Comuni finalizzati a concorrere a gestire le strutture, dopo essere state realizzate. Sulla strada della rinascita del Centro storico – concludono Antoniotti e Falco – c’è anche questo percorso che sarebbe giusto fare: assicurare servizi primari ed un’abitazione alle giovani coppie in un contesto di un patrimonio immobiliare rinnovato e connesso e fonte di approvvigionamento energetico sostenibile per il consumo proprio, delle attività produttive allocate o allocabili, e di una mobilità privata e pubblica.