Il personale di Pronto soccorso in emergenza
Tiene banco, nel frattempo, il pronto soccorso che, ironia della sorte, è in emergenza. Nonostante le varie sollecitazioni «a tutt’oggi purtroppo nulla è cambiato anzi oggi ci ritroviamo punto e daccapo», scrive in una nota il personale (medico, infermieristico e ausiliario), soprattutto per la parte della gestione dei pazienti Covid e dei numerosi focolai. Ripercorse tutte le tappe sin dall’inizio della pandemia, fino alla recente conversione temporanea del Pronto Soccorso in pronto soccorso Covid. E tutto questo «pur non avendo ricevuto un’adeguata formazione». Assistiti costantemente ben 216 pazienti. Sono prossimi i lavori di restyling del pronto soccorso di Corigliano e contestualmente si avvicina la data della stagione estiva e i conseguenti flussi turistici. E c’è da far fronte alla necessità di un adeguato periodo di ferie «per ciascuna categoria coinvolta ormai allo stremo delle forze. La rivendicazioni ruotano attorno alla necessità di individuare «spazi idonei anche con adeguamenti strutturali con area pretriage, spazi distinti e separati per i pazienti Covid, sospetti e non covid, cosiddette aree grigie e che siano stabilite linee guida e percorsi riguardanti i pazienti di competenza delle U.O che insistono su entrambi i Presidi di Rossano e Corigliano».
Importante il supporto del pronto soccorso di Corigliano
Su questo punto si chiede «che i pazienti, nel rispetto dei percorsi, necessitanti di ricovero e cure presso le U.O del P.O di Corigliano vengano trasferiti in Soccorso Primario presso lo stesso Pronto Soccorso di Corigliano in quanto facente parte dello Spoke (in particolare internistici, neurologici, psichiatrici ecc. ) e che i pazienti impropriamente trasferiti o per altri motivi o giunti in autopresentazione presso il Pronto Soccorso di Rossano, una volta stabilizzati ed effettuati le indagini e a tampone NF molecolare negativo, siano poi trasferiti per competenza specialistica presso il Pronto Soccorso di Corigliano a prescindere dalla disponibilità di posti letto delle U.O di riferimento, questo a garanzia di cure specialistiche adeguate e soprattutto al fine di evitare promiscuità e contagi». Infine, tra le rivendicazioni, «la possibilità di effettuare turni aggiuntivi giusta delibera in modo da arginare in parte tali carenze di personale e che venga riconosciuto agli stessi il Bonus premialità Covid 19».