È così che Crosia ieri pomeriggio (domenica 23 maggio), alle 17.57, ha ricordato gli attimi della strage avvenuta il 23 maggio 1992 quando la Mafia decise di dichiarare guerra allo Stato facendo scoppiare una bomba lungo l’Autostrada Palermo-Mazara del Vallo uccidendo il Giudice Giovanni Falcone la moglie Francesca Morvillo e tre uomini della scorta.
«Non dimenticare – ha detto il Primo cittadino – per fare tesoro della memoria e costruire un futuro con una maggiore consapevolezza del senso dello Stato. Non dimenticare per condannare, senza se e senza ma, sempre e ovunque, atti criminali come quello di cui sono stati vittima Giovanni Falcone prima e Paolo Borsellino poche settimane dopo. Non dimenticare, perché un popolo che dimentica è per forza di cosa condannato a ripetere gli errori del passato. La criminalità organizzata è la piaga aperta della nostra società ed è stato quell’elemento terzo tra il popolo e le istituzioni che ha tentato di destituire dalle fondamenta il nostro sistema democratico. Ecco perché iniziative come quella di ieri non sono solo una cerimonia, non solo un momento per ricordare. Ma un punto fermo per non dimenticare e porre uomini dello Stato, come lo furono Giovanni Falcone e Paolo Borselli, come esempio di legalità, di correttezza e lealtà nei confronti della Costituzioni, e di coraggio nel vivere da buoni cittadini» (Comunicato stampa).