Corigliano Rossano – Bene il plauso UE e MIPAAF al FEAMP Calabria, ma per far ripartire il settore pesca servono interventi concreti a sostegno. E’ sufficiente, in video conferenza, certificare una spesa importante di risorse pubbliche di oltre 5 mln di euro e una previsione di spesa di 2,5 mln di euro del FEAMP Calabria e a seguire dimostrare anche aiuti concreti al settore pesca in questa grave emergenza da covid-19? Di sicuro, così come viene riportata dalla stampa, non possiamo che condividere le dichiarazioni dell’assessore agricoltura e pesca della regione per il plauso della Commissione UE e del MIPAAF per la spesa UE/Pesca Calabria. Tuttavia, – dichiara Salvatore Martilotti, presidente del “Comitato Pescatori Calabria” – al tempo del post covid-19, forse, sarebbe opportuno concentrare l’attenzione sulla grave emergenza sanitaria, economica e sociale che stiamo attraversando per frenare la continua espulsione di addetti dal settore e di conseguenza la riduzione della flotta regionale che rappresenta circa il 6% di quella nazionale. Le certificazioni sono utili da annunciare quando, insieme ad una buona rendicontazione, siamo in presenza di risultati concreti legati allo sviluppo economico e all’occupazione ottenuti con la diversificazione e l’innovazione. Alla fine della Programmazione UE 2014/2020, abbiamo ottenuto risultati legati allo sviluppo dell’economia ittica? Siamo usciti dall’emergenza e arrestata l’espulsione di addetti dal settore e creata nuova occupazione con gli strumenti del P.O./FEAMP pesca 2014/2020? Purtroppo, abbiamo la sensazione – continua Salvatore Martilotti – che “scurau”, se facciamo riferimento alla cronaca di questi ultimi mesi che raccontano le difficoltà, ormai diventate emergenze in diverse marinerie come Bagnara Calabra, un tempo “capitale della pesca regionale” e oggi simbolo della grave crisi della pesca in Calabria. In questa grave emergenza, che si spera finisca presto, non sarebbe cosa utile e opportuna convocare la “Commissione consultiva regionale” prevista dalla L.R. n.27/2004? Non sarebbe utile ascoltare pescatori e imprese di pesca per valutare le proposte delle categorie produttive e incominciare, così, ad invertire veramente rotta per superare le varie emergenze e programmare, insieme, lo sviluppo possibile del settore pesca regionale? Nel momento più critico della pesca calabrese, con i pescatori in ginocchio e la rete delle micro-imprese, un tempo valore aggiunto e orgoglio di tante famiglie di pescatori polverizzate lungo i circa 800 km di costa della nostra regione, non è più rinviabile accompagnare un “Piano Pesca Straordinario” con misure aggiuntive all’interno di una programmazione compatibile con la realtà per uscire dall’emergenza, ripartire e così assicurare un futuro alla pesca calabrese. Creare sviluppo e occupazione è una priorità importante, in particolare, per la piccola pesca artigianale che con circa il 70% dei battelli è il segmento più rilevante della flotta regionale, ma anche la testimonianza storica e culturale di intere comunità costiere. E’ importante superare l’emergenza per accompagnare il cambiamento. Solo così si possono coniugare identità e futuro ma serve farlo con l’innovazione e la diversificazione per continuare a raccontare la storia della pesca delle nostre Comunità costiere. Per la ripartenza, a parere del “Comitato Pescatori Calabria” non sono più rinviabili misure di accompagnamento a favore degli operatori colpiti da vecchie e nuove restrizioni, così come è necessario sostenere pescatori e imprese con “bonus ” e “liquidità”. La ripresa a pieno regime delle attività di pesca è fondamentale per intere famiglie delle nostre comunità costiere e, pertanto, a nostro parere in questa emergenza senza precedenti è urgente varare da parte della Regione un “Piano Pesca Straordinario” a sostegno dei pescatori e delle imprese di pesca, insieme ad un’azione “straordinaria” di promozione del “prodotto ittico locale”. Due proposte per avviare un’azione sinergica fra il settore della pesca e la Regione insieme ai Comuni costieri. Le priorità del “Piano straordinario” su cui puntare – conclude Salvatore Martilotti – sono aiuti all’occupazione, alle attività di servizio e supporto ai sistemi produttivi insieme agli strumenti finanziari innovativi come “l’Agenzia per lo sviluppo delle imprese ittiche” e al decollo “dell’Osservatorio regionale della pesca”. Ma anche l’ammodernamento, nei punti di sbarco, della prima commercializzazione, ed in particolare il decollo dei “mercatini ittici al consumo”, il cosiddetto “miglio zero”, con l’ammodernamento delle reti distributive insieme al decollo della legge regionale di settore, la n.27/2004. Con il varo del “Piano Pesca Straordinario” e la valorizzazione del “prodotto ittico locale” è possibile incidere positivamente nella difficile e complessa realtà emergenziale del settore della pesca calabrese al tempo, speriamo, del post – covid 19 (Comunicato stampa).