Assistenza domiciliare, Pd: Grave la penalizzazione dell’area urbana di Corigliano

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Corigliano Rossano – Tra poco verrà riattivato il servizio d’assistenza domiciliare per i soggetti over 65 in stato d’invalidità fisica e/o psichica non ospedalizzati o istituzionalizzati per l’accudimento e l’igiene personale da parte di Oss forniti dalla cooperativa vincitrice dell’appalto.
Quest’anno si è deciso, in attesa di poter concorrere come città unica ai nuovi progetti ed ai nuovi fondi, di utilizzare i fondi Pac e Sat destinati al distretto Jonio Sud e mai utilizzati prima. Essendo, in questo caso, un servizio che doveva andare a coprire l’intera città di Corigliano-Rossano, in un primo momento, ci risulta, venne deciso di suddividere equamente i fondi tra le due ex città coprendo il servizio per 44 posti a Corigliano e 45 a Rossano. Si tenga presente che il totale degli aventi diritto nella ex città di Corigliano erano 51 e nella ex città di Rossano poco di più. E qui sorge un problema grave: la suddivisione precedente (44 Corigliano e 45 Rossano) viene cancellata unilateralmente dal distretto Jonio Sud e, dopo un tentativo di concentrarla solo su Rossano, viene ripartita con 29 posti a Corigliano e 60 a Rossano. Questo avviene senza che i responsabili del servizio Adi del distretto Jonio Nord vengano coinvolti nella discussione se non come “relatori” dell’elenco degli aventi diritto. La decisione viene presa perché “i fondi appartengono al territorio di Rossano”. Tale giustificazione rappresenterebbe, se corrispondesse al vero, un grave atto avverso all’idea stessa di città unica per due motivi importanti: a) il servizio era già in atto a Corigliano ed è più grave sospendere il servizio per chi già lo riceveva che avviarlo per nuovi soggetti che non erano serviti; b) se tutto il ragionamento era verso la copertura dell’intera città non può esistere un criterio che si basi su una suddivisione non equa degli assistiti. La scelta più giusta ed illuminata doveva essere quella di creare un elenco unico che si basasse sui criteri oggettivi (patologia, assistenza familiare ed livello d’autonomia) e non sull’allocazione geografica degli assistiti. Ma se si sceglie di operare in un regime di separazione degli elenchi allora non può esistere una sperequazione così dannosa per il territorio coriglianese.
Appare irricevibile però che si possa ragionare in questi termini divisivi ed appare grave che, in ragione dell’attuale divisione tra distretti Jonio Nord e Jonio Sud, che la decisione abbia escluso i vertici del distretto coriglianese. Ed a questo proposito appare anche grave il continuo depotenziamento attuato dai vertici aziendali nei confronti degli uffici coriglianesi. Si pensi al fatto che l’unico servizio di protocollo aperto al pubblico è stato destinato all’area rossanese arrecando un grave disagio agli utenti coriglianesi che, per una qualunque richiesta, si pensi ai rimborsi per le prestazioni ospedaliere fuori regione per i disabili gravi, sono costretti ad un viaggio fino a Rossano.
Chiediamo al sindaco Stasi ed all’assessore Novellis di chiarire la ragione di questa suddivisione, sebbene si tratti di fondi non strettamente gestiti dal comune, e d’intervenire in una situazione che contribuisce alla costruzione di un clima antifusione che già da tempo esiste in città, ed eventualmente mettere in atto tutte le azioni possibili affinché tutti i soggetti che avrebbero necessità di un’assistenza fisica a domicilio possano ottenerla.
La città unica o viene costruita attraverso la collaborazione di tutti gli uffici e di tutti gli attori presenti sul territorio o rischia di naufragare per la pretesa, e mal riposta, superiorità di taluni che, magari, pensano a costruirsi le proprie prebende in vista delle prossime regionali (Comunicato stampa).

Partito Democratico
Circolo di Schiavonea

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