I Carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro hanno eseguito nei confronti di un 29enne cassanese la misura cautelare detentiva degli arresti domiciliari, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Castrovillari, dott. Simone FALERNO, su richiesta della locale Procura, per i reati di tentato omicidio, lesioni aggravate, nonché detenzione e porto illegittimo di arma da fuoco.
I fatti risalgono alla sera del 2 giugno scorso, quando nel comune di Cassano all’Ionio ed esattamente in zona cappuccini, i Carabinieri venivano allertati di alcuni colpi di arma da fuoco esplosi in pubblica via.
I militari della Tenenza di Cassano all’Ionio intervenivano immediatamente, non rinvenendo alcun ferito sul posto, ma trovando tracce della scena del crimine ed esattamente veniva individuata un’ogiva incastrata all’interno di una porta, sottoposta a sequestro penale, nonché venivano identificati e sentiti alcuni testimoni che avevano assistito in parte ai cruenti fatti. Inoltre si procedeva a localizzare alcune telecamere che insistevano nelle vicinanze della presunta sparatoria, da cui venivano estrapolate immagini di assoluta importanza. In particolare le stesse permettevano ai Carabinieri cassanesi di risalire alla tipologia di auto utilizzata dal responsabile dell’agguato, una Fiat Uno di colore bordeaux, nonché di individuare il vestiario indossato dallo stesso.
Contestualmente gli investigatori ricercavano negli ospedali limitrofi eventuali feriti da arma da fuoco, scoprendo poche ore dopo, che un 31enne cassanese si era portato presso il pronto soccorso di Castrovillari con delle ferite da arma da sparo alla caviglia.
In effetti i Carabinieri accertavano che il 31enne era proprio la vittima dell’agguato avvenuto poche ore prima in zona cappuccini. Le indagini permettevano di risalire in brevissimo tempo all’autovettura utilizzata per l’azione di fuoco ed in uso al cugino della vittima. Per tali motivi, ritenuti sussistenti gravi indizi di reità nei confronti di quest’ultimo, veniva effettuata una perquisizione domiciliare nell’abitazione, a seguito della quale i militari trovavano e sequestravano parte del vestiario utilizzato e ripreso dalle telecamere durante l’azione di fuoco. Sulla Fiat Uno, invece, i Carabinieri della Sezione Operativa di Corigliano Calabro effettuavano i rilievi per esaltare la presenza di polvere da sparo.
Il 29enne, vistosi ormai scoperto, confessava le sue responsabilità alla presenza dell’avvocato di sua fiducia, relativamente al ferimento del cugino, il cui movente non sarebbe stato ancora completamente svelato.
Sulla base dei fatti descritti e del grave impianto accusatorio il G.I.P. riteneva sussistenti le esigenze cautelari nei confronti dell’indagato […] poiché bisogna considerare la gravità del reato commesso, un agguato a colpi di pistola, perpetrato in pubblica piazza […], che disvela una personalità proclive alla commissione di condotte criminali e considerava l’unica misura cautelare adeguata alle esigenze sopra esposte quella degli arresti domiciliari.
comunicato stampa