Anas e il contraente generale (webuild -Sirjio) dimostrano sul campo che i lavori del terzo megalotto Roseto-Sibari sono iniziati e non da ora, ma dal maggio del 2020. Quasi una risposta a chi mette in dubbio l’esistenza dei lavori e la cantierizzazione degli stessi. Escono fuori allo scoperto, senza tentennamenti, i responsabili di Anas e del Contraente Generale Sirjo. Presenti a un incontro tenuto ieri con l’informazione: il Responsabile della Struttura Territoriale Calabria Francesco Caporaso, il Responsabile Nuove Opere Silvio Canalella, l’Ing. Salvatore Lieto Amministratore delegato e progettista del Contraente Generale. Un incontro voluto dagli organizzatori al fine di documentare e rendicontare. E non sarà l’ultimo, da quanto fanno sapere. Le tratte visitate sono quelle relative ai cantieri in prossimità della Statale 534 di Cammarata e degli Stombi, di Trebisacce e di Roseto Capo Spulico, dove si ricollegherà alla statale già ammodernata a due corsie per senso di marcia. 160 milioni di euro spesi pari al 16% (sulla base dell’importo di affidamento dei lavori di 970milioni di euro) delle attività previste dal cronoprogramma. L’importo di investimento complessivo è di 1 miliardo e 300 milioni di euro. Capitolo “espropri” completamente definito e le aree sono nella disponibilità del contraente generale per l’esecuzione dei lavori, a parte qualche singolo caso.
Previste tre galleria naturali, la più complessa quella di Trebisacce
Il 50% delle maestranze è locale
Sotto il profilo delle maestranze sono impegnate 103 unità + 22 con una previsione a regime di 130 unità + 74. La punta massima si toccherà nel 2024 con un incremento fino a 1500 unità lavorative, assorbite in prevalenza dalle imprese affidatarie. La realizzazione di una parte della galleria di Trebisacce (3,5 km) richiederà, infatti, molta manodopera. Il 50% delle unità lavorative è del posto. Una decisione che è pervenuta dopo una serie di incontri con le organizzazioni sindacali, pervenendo alla firma di un protocollo. E, secondo talune indiscrezioni, pare che il fenomeno delle assunzioni abbia seguito la pratica tipica del Manuale Cencelli (spartizione su indicazione delle sigle sindacali). Sono stati assegnati in affidamento 21 lavori di cui 8 imprese calabresi. La punta massima della produzione è stimata in 239milioni di euro ed è prevista nel 2024. La consegna dell’intera opera è programmata per il 9 agosto del 2026 (43 milioni di euro) proprio con la galleria di Trebisacce, scavi archeologici e condotte del metanodotto della Snam permettendo. Nell’intera area sono presenti ben 213 trincee archeologiche, molte delle quali partono proprio dall’area della galleria. «L’imbocco della galleria doveva iniziare il 28 settembre del 2020, oggi siamo a giugno del 2021, quindi immaginare un anno di ritardo significa ipotizzare che l’intera opera si possa consegnare nel 2027, ha affermato l’Ing. Salvatore Lieto (Amministratore delegato e progettista del Contraente Generale), stiamo cercando di trovare delle soluzioni alcune delle quali sono decisamente gestibili. E con ogni probabilità rientreremo nei tempi previsti».
Espiantati 23mila esemplari di Ulivi
L’impatto ambientale è elemento destinato a far discutere, ma se si vogliono delle opere pubbliche un costo bisogna pur pagarlo. Sono stati espiantati e reimpiantati 23mila esemplari di Ulivi e modificati boschi in aree private, ciò ha anche richiesto termini autorizzativi, da qui ulteriori ritardi nella tempistica assorbita dalla burocrazia. Non sono mancati i disagi attribuibili anche all’emergenza Covid che ha determinato problematiche sui tempi di rilascio delle autorizzazioni.
Tecnicamente sono in corso di esecuzione le sottofondazioni e le fondazioni dei viadotti Laghi, Raganello, Ferro, Satanasso, le paratie dell’imbocco nord della galleria di Trebisacce e le opere d’imbocco della finestra intermedia della stessa galleria, la paratia dell’imbocco sud della galleria “Roseto 1” ed il consolidamento della storica frana di Roseto (con un fronte di estensione pari a circa 1 chilometro) nel comune di Roseto Capo Spulico, della quale risulta completato circa il 50% dell’intervento di stabilizzazione.