Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Calabria straordinaria, Orsomarso: Rivoluzione copernicana nel turismo

Fausto Orsomarso

Catanzaro – I calabresi possono e devono riappropriarsi, con una consapevolezza che forse non è mai stata adeguatamente sollecitata, di un patrimonio autentico ed identitario, ereditato e straordinario che diventa oggi la leva strategica sulla quale investire e costruire una nuova reputazione attrattiva internazionale; una rilettura non solo teorica o storica ma sostanzialmente economica e produttiva sulla quale poter competere intersecando tutti i mercati turistici, in tutti i mesi dell’anno.

È, questa, la sfida del glocale, quella che si gioca anzi tutto a casa propria, attraverso il potenziamento senza precedenti della comunicazione interna, dell’off-line (a patire dal rifacimento di tutta la segnaletica turistica), ma che si vincerà fuori dai nostri confini, esportando l’immagine di una terra rimasta di fatto inesplorata.

Ed è per questa precisa motivazione che Calabria Straordinaria è non soltanto un programma-quadro destinato a guidare nei prossimi anni tutta la progettazione turistica regionale ma è anche un programma politico, nel senso più laico e aperto del termine; è, infatti, un appello all’azione ed alla mobilitazione di quanti, in tutte e cinque le province calabresi, vogliono e possono riprendersi con orgoglio e non col cappello in mano la Terra dei Padri, rimettendo in gioco tutta quella forza alternativa e capacità autonoma di sviluppo, tutta quella grande bellezza e quella prospettiva di crescita, duratura e sostenibile, che fino ad oggi, incastrati negli scherzi e nella dinamiche della Storia dei vincitori, abbiamo barattato con visioni e modelli che hanno lasciato solo macerie, cicatrici, rassegnazione e tristezza.

Calabria Straordinaria vuole parlare un’altra lingua: quella del ritorno manageriale nella nostra terra delle nuove generazioni che si sono formate altrove e che oggi vedono tanta ricchezza nei nostri territori; quella di chi non è mai partito o è già ritornato o vuole ritornare, per resistere ed innovare e perché sa di poter vincere con ciò che abbiamo e con ciò che siamo; quella di chi non ha paura di sorridere perché ci siamo scocciati di pianti, lacrime e di una immagine sconsolata di una terra vittima di stereotipi e pregiudizi.

Calabria Straordinaria vuole parlare la lingua di chi è disposto a mettersi in gioco, oggi, in qualsiasi ruolo e con qualsiasi iniziativa, per dimostrare anzi tutto a se stesso – prendo a prestito le belle parole del grande sociologo del Pensiero Meridiano – che “il Sud non deve essere considerato come un non-ancora nord”. E che “bisogna interrompere la lunga sequenza in cui il Sud è stato pensato come oggetto da altri. Il Sud ha in sé la sua completezza, non costituisce uno stadio imperfetto ed incompiuto dello sviluppo, ma un altro sguardo, che mira a custodire un’autonomia rispetto al mondo sviluppato. Non bisogna pensare il Sud alla luce della modernità ma al contrario pensare la modernità alla luce del Sud”.

È con questa luce e con questo sorriso che, insieme a tutti gli stakeholder dell’incoming che abbiamo iniziato ad incontrare col primo forum ospitato nei giorni scorsi nell’oasi Barbieri ad Altomonte, vogliamo riscrivere lo storytelling turistico della Calabria; uno racconto inedito, costruito con la mappatura, la promozione e la valorizzazione, interna ed esterna, turistica ed economica, di tutto ciò che, questa terra dispone e può condividere col mondo, in aggiunta a mare, laghi, montagna, spiagge, colline e borghi storici. Mi riferisco ai Marcatori Identitari Distintivi (MID).

Con questa ambizione, che è di sostanziale superamento dei cliché turistico-paesaggistici della letteratura di settore e delle relative politiche pubbliche messe in campo fino ad oggi, procederemo, attraverso il contributo di tutti, alla progressiva riscrittura e comunicazione interna/esterna dell’appeal distintivo regionale, attraverso il racconto inedito di una Calabria emozionale e di fatto inesplorata; una narrazione finalmente unitario, coerente e senza precedenti, rigorosamente basato sull’attività di ricerca, sulla messa in rete e sulla capitalizzazione di un patrimonio regionale, fatto di MID e di Eventi Identitari Distintivi (EID), oggettivamente straordinario, fruibile e vendibile 365 giorni l’anno ed a diversi target di viaggiatori internazionali (corrispondenti ai diversi turismi) fino ad oggi mai o non intercettati in modo strategico e sistematico.

Ma che cos’è un Marcatore Identitario Distintivo? In base all’analisi sperimentale ed al modello che vogliamo condividere con tutti i calabresi e promuovere su scala nazionale è quell’elemento che dal punto di vista storico, culturale, paesaggistico, agroalimentare, antropologico, etc. è riconducibile ad un determinato territorio, non necessariamente in modo immediato né preponderante, ma che dal punto di vista comparativo può essere considerato e definito unico nel suo genere, secondo i criteri interpretativi già utilizzati dall’UNESCO per la valutazione e selezione dei siti patrimonio dell’umanità. Un esempio che ha fatto scuola? I Sassi di Matera.

Perché di albe e tramonti che incendiano l’orizzonte, di campanili posti in cima a borghi arroccati sulle colline e nell’entroterra, di spiagge chilometriche e pareti rocciose a picco sul mare, così come di scogli affascinanti, preziosi giacimenti archeologici e skyline disegnati dalle cime delle montagne e da paesaggi mozzafiato, diversi per natura e forma, sono sicuramente pieni la penisola del Bel Paese e il Mediterraneo, ma anche, il resto d’Europa ed il mondo intero.

Anche la penisola calabrese ha tutto ciò e lo custodisce anche tutto insieme. Ma la Calabria ha anche di più, qualcosa che altrove nel mondo non c’è, in nessuna forma, come ad esempio, il Teorema di Pitagora, nato a Crotone; i Bronzi di Riace; la Mano del Diavolo a Pentedattilo; l’Elefante di Pietra a Campana; Gioacchino da Fiore; Luigi Lilio l’inventore del Calendario Gregoriano; il Bos Primigenius a Papasidero; la Sacra Spina di Cristo ad Umbriatico; il Codex Purpureus Rossanensis; il Cedro Diamante delle sacre scritture; Cecilia Faragò di Soveria Simeri, ultima donna processata per stregoneria; il Calabriano, ovvero il secondo dei quattro piani in cui è suddiviso il Pleistocene, così definito dalla letteratura scientifica perché osservabile nel solo sito di interesse geologico di Vrica nel territorio di Crotone; il misterioso Tesoro di Alarico, il Tritone Alpino Calabrese e tanti, tanti altri. Perché la Carta dei 100 Marcatori Identitari Distintivi che iniziamo oggi a costruire rappresenterà un punto di ripartenza. Siamo al primo stadio di una vera e propria rivoluzione copernicana nell’approccio non solo pubblico ma della stessa iniziativa privata all’investimento turistico. È un progetto che ci accompagnerà nei prossimi anni e che riusciremo a portare avanti solo con il contributo di tutti i calabresi, quelli rimasti nella Terra dei Padri e quelli che da qui al 2023-2024 dobbiamo prepararci ad accogliere da tutto il mondo (Comunicato stampa).

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: