Domenica 26 giugno 2021 – «Lo confesso senza indugi, c’è poco di edificante nella polemica sulle politiche sociali, su questo o quell’intervento che riguarda categorie che dovrebbero avere corsie privilegiate ed invece. Invece si polemizza, si interviene in ritardo, si enfatizzano positività o negatività dimenticando il diritto di un diversabile di giocare con gli altri bimbi, di socializzare, di divertirsi, di fare il bagno scendendo da una carrozzina a rotelle.
Posso accettare la propaganda negativa o positiva, su qualsiasi argomento ma non credo si dia un buon esempio annunciando la presenza ad una inaugurazione, poi smentita dai diretti interessati.
Non si deve dimostrare nulla, non si possono rivendicare medaglie di cartone, tutto deve andare de plano e questo può accadere solo se esistono politiche per il sociale che siano reali, pianificazioni integrate con i lavori pubblici senza temporaneità ovvero progettualità circoscritte alle greppie finanziarie con scadenza. Come si può dire ad una mamma che l’assistenza fisica o l’educatore hanno una cadenza legata al periodo scolastico? Come è possibile che a giugno, se va bene, si abbassi la saracinesca dell’intervento e la si riapra a metà settembre? Battaglie da affrontare, ambiti sociali da ampliare ma seriamente, non attraverso enunciazioni di principio. Un Bimbo diversabile, non va in ferie durante l’estate, continua a condividere un dramma familiare per 365 giorni all’anno.
Quando avremo acquisito questa consapevolezza, quando vivremo le situazioni calandoci al loro interno, ragionando dalla parte del bisogno, allora finiranno gli squilli di tromba, le parate, gli annunci roboanti o le smentite clamorose. Discrezione e rispetto, comprensione e affetto, vicinanza e solidarietà, questi gli ingredienti per la costruzione di un sociale che anno dopo anno possa interfacciarsi con i drammi della gente, dando loro sostegno e forza.
Sindaco ho letto che palazzo Bianchi ha avuto un degno arredamento, nulla da eccepire, sia chiaro, ma si pensi subito all’abbattimento delle barriere architettoniche, all’aumento di servizi mirati, parcheggi etc.. Ritardare o, peggio ancora, non dare risposte alle richieste della Rete Italiana Disabili locale, denota gravi deficit comunicativi tra gli uffici con scarsa interscambiabilità d’informazioni, dati e pareri finalizzati al rilascio dell’autorizzazione necessarie. Tutto ciò non aiuta. Che si intercettino i finanziamenti che, spesso, restano, nelle casse regionali, nazionali o comunitarie. Bisogna fare quadrato attorno agli uffici per le politiche sociali comunali fornendo loro strumenti e risorse umane ed economiche adeguate al fine di fattivamente partecipare ai bandi sovracomunali. Pronti ad aprire ma poi a chiudere un tavolo di confronto programmatico.
Carmen Romano – Responsabile Commissione Welfare e Istruzione Istruzione dell’Osservatorio Permanente sulla Gestione e gli Effetti della Fusione Co-Ro.
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