Ad oggi, dalla evidenza immutata anzi aggravata dello stato dei luoghi, ovvero un’autentica porcheria sotto gli occhi ed il naso di tutti (DISCARICA ABUSIVA, IMMOBILE A RISCHIO CROLLO, CANI RANDAGI CHIUSI CHE TENTANO DI USCIRE DALLE FINESTRE ROTTE, ODORI NAUSEABONDI PROVENIENTI DA DUE IMMOBILI, ILLEGALITÀ E NON CONFORMITÀ DIFFUSE, ETC) a poche centinaia di metri dalla Caserma dei Carabinieri, dalla Polizia Municipale e dalla sede rossanese del Municipio, in piazza SS.Anargiri, affacciato sul monumento storico di Porta dell’Acqua, potenziale itinerario turistico di elevata attrattività, ma di fatto abbandonato a se stesso ed ostaggio di fogne a cielo aperto e di colonie di topi, puntualmente immortalati dai viaggiatori, con o senza guida turistica:
1. non risulta esser stata mai emessa o comunque eseguita una semplicissima ordinanza di ripristino (diretto o indiretto con addebito delle spese) delle minime condizioni di igiene e salubrità, attesa l’impossibilità documentata di poter vivere all’aria aperta in quella via a causa della puzza nauseabonda, costante, fissa, penetrante, irrespirabile che insieme ad insetti, pulci e topi promana direttamente dalle diverse abitazioni, già oggetto di circostanziate denunce;
2. non risulta alcun intervento pubblico di messa in sicurezza a tutela dell’incolumità pubblica dell’immobile, insistente sull’unica via d’accesso per i residenti e dal quale, come già denunciato in tutte le sedi, sono sparite le transenne comunali e di fatto ri-abitata la struttura non si sa a che titolo;
3. non risulta esser stato effettuato alcun sopralluogo da parte di uffici e responsabili dei servizi sociali di questo comune, tanto meno assistito dalle forze dell’ordine più volte coinvolte dai residenti, per accertare non soltanto la fonte di una puzza così insopportabile proveniente dagli immobili in questione; non soltanto l’intuibile disagio sociale e l’eventuale stato di indigenza o la presenza di altre patologie sociali, onde garantire l’indispensabile assistenza socio-psico-pedagogica quanto meno ai soggetti più fragili; ma neppure il rispetto di tutte le normative, dai requisiti minimi di abitabilità di un immobile all’effettivo diritto di residenza vantato fino alla conformità degli impianti, a partire da quello fognario.
A rinnovare la denuncia pubblica della privazione del diritto di cittadinanza subita ogni giorno dai residenti-resistenti del quartiere Camara Cerasaro è ancora una volta Lenin Montesanto che, annunciando di aver dato mandato ai propri legali di fiducia per procedere, in aggiunta alla denuncia per omissione d’atti d’ufficio all’ente, ad una ulteriore denuncia nei confronti del Sindaco quale massima autorità sanitaria locale,
A. fa appello a tutti gli ex sindaci della Città a far pervenire all’attuale Esecutivo cittadino anche soltanto una bozza di ordinanza per emergenza igienico-sanitaria eseguita in passato in casi analoghi, in modo che gli attuali uffici ed amministratori possano fare un copia-incolla;
B. invita la lodevole associazione cittadina Retake, in vista della prossima tappa dei partecipati tour turistici nel centro storico, a voler prevedere anche una sosta esperienziale ed emozionale, muniti di tuta mimetica, anche nella porcheria della Camara Cerasaro, con visita guidata a topi, insetti, escrementi e discariche abusive in pieno centro storico.
Comunicato Stampa, fonte: Lenin Montesanto Comunicazione & Lobbying