Questa modalità che coniuga il lavoro remoto da casa e le vacanze della famiglia si sta diffondendo sempre di più in tutto il mondo e la nostra regione potrebbe offrire un periodo medio-lungo di permanenza grazie al clima favorevole che allunga la stagione delle vacanze.
Per questo propongo di costituire una rete regionale per promuovere l’holiday working in Calabria.
Si tratta di una opportunità da non sottovalutare sotto il profilo economico perché le famiglie ospiti vivrebbero a tutti gli effetti sul territorio, usufruendo di servizi e contribuendo all’economia locale.
L’holiday working può favorire anche un nuovo sviluppo delle attività soprattutto nei centri storici che da anni stanno vivendo un progressivo spopolamento.
Questa è una occasione che nasce dal difficile periodo che abbiamo vissuto a causa della pandemia. È possibile sfruttarla con pochi investimenti e tanta capacità e voglia di creare buone pratiche.
Gli esperti di economia e lavoro sostengono che lo smart working si protrarrà anche oltre l’emergenza sanitaria e gli interventi normativi vanno già nella direzione di favorire il lavoro remoto.
Se la Calabria si prepara a mettersi sul mercato degli holiday workers può aspirare a diventare una meta ambita, ricevendo notevoli benefici economici. Dal settore dell’enogastronomia a quello del turismo e dei viaggi esperienziali sul territorio, a tutti i servizi anche immateriali utili a professionisti e manager che lavorano da casa-vacanza.
Comunicato stampa