La previsione di elevazione al rango di Primo Dirigente e 71 uomini in pianta organica, se ci sarà, avverrà non prima di sei anni. Intanto lo Jonio brucia nella più completa latitanza dello Stato.
Fa riflettere la risposta trasmessa a mezzo mail dal Sottosegretario Molteni al Deputato Francesco Forciniti che nei giorni scorsi ha chiesto lumi circa la mancata elevazione a Distretto del Commissariato di PS della città di Corigliano-Rossano, nonostante le ripetute passarelle politiche sul tema durante i Governi Conte I e II.
Nel caso di specie si prospetta il rimpinguo a 71 maestranze operative e la figura del Primo Dirigente entro sei anni da oggi.
A primo acchito viene da chiedersi se i nostri Governanti conoscano le realtà geografiche del Paese e soprattutto i criteri utilizzati per la dislocazione delle forze di sicurezza nei territori regionali.
Probabilmente si disconosce, a Roma, (ma vale anche in Calabria) che da circa 4 anni si è consumato il più grande processo di fusione amministrativa mai registrato in Italia. Con ogni probabilità si ignora che da questa fusione sia nata la terza città, per demografia, calabrese e la prima realtà territoriale della Regione. Così come si oblia sul fatto che in soli 18 km di distanza, tra Siderno e Bovalino, siano presenti due Commissariati di cui uno già Distretto. Parimenti dicasi per i 6 km che distanziano Gioia Tauro da Palmi, anche in questo caso uno dei due Commissariati già elevato a Distretto. Ma si potrebbero citare i 14 km che distanziano Cittanova, Taurianova e Polistena, dove i presidi di polizia sono addirittura 3 e lo stesso dicasi per i 40 km che distanziano Lamezia da Catanzaro Lido, dove oltre ad un commissario a Catanzaro Lido ed un distretto a Lamezia è presente anche una questura. Con questo, lungi da noi il sostenere che dette realtà non debbano avere i succitati presidi di Stato, ma è oltremodo offensivo ed irriguardoso della popolazione afferente parte dell’Arco Jonico, disconoscere ciò che i numeri, legittimamente e inconfutabilmente, suffragano.
Probabilmente, chi ci governa disconosce che tra la foce del Trionto e quella del Crati, ovvero l’ampiezza rivierasca della linea di costa della città jonica, intercorrono ben 38 km e la popolazione, rispetto ai succitati ambiti, se si esclude l’Istmo, é superiore di ben tre volte, e tutto ciò considerando solo la demografia comunale senza mettere in conto un territorio a Questa direttamente afferente.
Non chiediamo, seppur i numeri lo consentano, un nuovo commissariato nella città di Corigliano-Rossano, di questo avrebbero bisogno realtà viciniori. Si pensi a Cirò Marina, piuttosto che a Cassano allo Jonio, piuttosto che Cariati o Trebisacce, ma che la elevazione al rango superiore dell’esistente avrebbe dovuto, ad oggi, essere una mera formalità è finanche scontato.
Eppure, la solita manina centralista continua a fare man bassa, lasciando sempre più in balia di sé stesso il territorio. E pari trattamento si perpetua negli altri corpi d’Arma, dove, si nega un Gruppo Carabinieri, mentre la politica locale elemosina un banale ed inutile Reparto Operativo, ignorando invece che Locri, Gioia Tauro e Lamezia già dispongono dell’assetto territoriale immediatamente successivo al Comando Provinciale. E stessa cosa succede per la dislocazione dei Gruppi in Guardia di Finanza, dove a breve, oltre ai già presenti, Locri, Gioia e Lamezia, sta per aggiungersi Paola. Se poi iniziamo a guardare al territorio dell’Arco Jonico notiamo che nei 200 km di costa è presente la sola questura di Crotone ed il Commissariato di Corigliano-Rossano. Bisogna arrivare in Lucania, Policoro e Pisticci, per scorgere ulteriori posti di Polizia.
Ci chiediamo con quale logica lo Stato acconsenta ad un trattamento tale. Il tutto aggravato dalla condizione scriteriata di sopprimere, circa 10 anni fa, l’unico presidio di Giustizia presente sulla costa, tra Crotone e Taranto. E non si tiene neanche conto che le poche unità di forze dell’ordine siano, giornalmente decimate, da un “servizio navetta” per Castrovillari, sede quest’ultima totalmente avulsa dal contesto jonico e designata quale foro innaturale di tutto l’ambito Sibarita-Silano-Alto Jonio.
E non si bada neppure alla recrudescenza di atti criminosi che, ormai giornalmente, si consumano nella Città e nelle zone limitrofe dove si assiste a mezzanotti di fuoco dando alle fiamme vetture di malcapitati a cadenza settimanale, nonché a situazioni di chiaro stampo mafioso.
E dovrebbe indignare un’intera popolazione la risposta fornita al Deputato Forciniti, nelle ultime ore, da parte del Sottosegretario Sibilia, che si diletta nel conto della serva, sostenendo che gli atti di crimine nella città di Corigliano-Rossano, nell’ultimo anno, siano, finanche, diminuiti. Forse dimentica il Sottosegretario le restrizioni a cui la pandemia ha sottoposto il Paese, opporre, molto più probabilmente, si cerca la solita toppa, più stretta del buco, per cercare di giustificare una latitanza dello Stato che sull’area jonica grida vendetta.
Come può sentirsi sicura una città di 80mila abitanti ed un territorio ad essa afferente con poco più di 50 agenti di polizia, quando realtà tre volte più piccole dispongono di un numero di forze dell’ordine duplicato rispetto al succitato?
Come può avere ancora fiducia nello Stato una città a cui “ladri di galline” hanno scippato un tribunale facendo carte false e stendendo omertosi silenzi sulla sciagurata e scriteriata decisione?
Ecco, gradiremmo che lo Stato ci rispondesse su questo, perché sia chiaro: non abbiamo anelli al naso!
comunicato stampa