Quanto sta avvenendo in agricoltura ha diverse spiegazioni. A causa delle variazioni climatiche in atto, per tutto l’autunno si sono registrate temperatura molto al di sopra della media (di giorno si sono registrati anche 23 gradi) che hanno impedito e pregiudicato la regolare maturazione delle clementine e causato una scarsa qualità del prodotto.
Il nubifragio che successivamente si è abbattuto su tutta la Calabria a fine novembre ha definitivamente pregiudicato il raccolto. Tutto quanto accennato sopra, unitamente a una pezzatura particolarmente piccola che, purtroppo, si è avuta quest’anno, ha reso il prodotto di difficile commercializzazione.
A questo scenario calamitoso, si aggiungono le pratiche commerciali poco limpide messe in pratica dalla grande distribuzione organizzata (GDO) e dall’operato delle organizzazioni produttori (OP) che a tutt’oggi non riescono a tutelare i piccoli produttori e l’intero settore. Non a caso, particolare attenzione sto prestando anche particolare attenzione all’operato del Consorzio per la Tutela delle IGP Clementine di Calabria.
Ecco perché ho accettato di buon grado l’invito dell’amministrazione comunale e del vicesindaco Claudio Malavolta a partecipare al consiglio comunale monotematico e avviare un percorso istituzionale a difesa e a tutela di tutto il comparto.
Sin dall’inizio del mio mandato mi sono occupata del problema della crisi agrumicola per combattere in tutti i modi tutti i problemi sopra elencati. Ad ottobre dello scorso anno, ben prima che la crisi si inasprisse a tal punto, ho presentato, in qualità di membro della commissione “Agricoltura” del Senato (e all’epoca ero anche capogruppo), un disegno di legge per tutelare la filiera agricola per fare in modo di fissare un costo di produzione dei prodotti ortofrutticoli dal titolo “Disposizioni in materia di trasparenza delle pratiche commerciali della filiera agrumicola e di elaborazione dei costi medi di produzione dei prodotti ortofrutticoli”.
Il disegno di legge, tra le altre cose, introduce delle linee guida sulla trasparenza delle pratiche commerciali della filiera agrumicola per assicurare ai produttori un accesso non discriminatorio nel mercato mediante la fissazione dei costi di vendita; incentivare e sostenere l’aggregazione e l’organizzazione economica degli operatori della filiera agrumicola; valorizzare la produzione nazionale; garantire il rispetto dei principi di trasparenza, correttezza, proporzionalità e reciproca corrispettività delle relazioni commerciali in materia di cessione del prodotto agrumicolo, assicurando equilibrio nelle posizioni di forza commerciale degli operatori della filiera.
Non solo, sin da subito ho promosso e sto concludendo un affare assegnato sulla crisi agrumicola con il quale di chiederò al Governo l’impegno di stanziare fondi per la creazione di consorzi di produttori e per il ricambio varietale per contrastare le sempre più insistenti e pesanti variazioni climatiche.
Il mio impegno è massimo per risollevare le sorti di questo comparto che, insieme al turismo, rappresentano i settori trainanti su cui si basa l’intera economia della Calabria e che permette il sostentamento di migliaia di lavoratori della Regione e del Sud. Naturalmente mi sono immediatamente attivata e ho portato questa grave crisi agricola all’attenzione anche della ministra Bellanova che incontrerò alla ripresa dei lavori per trovare delle soluzioni che diano un immediato ristoro alle imprese e agli agricoltori.
Sen. Rosa Silvana Abate
Senato della Repubblica – Gruppo M5S
comunicato stampa