Aeroporto di Sibari. Il reale sviluppo della piana di Sibari non passa dalla realizzazione dell’aeroporto, bensì da ben altro. E’ questo il pensiero di Antonio Lavorato presidente dell’Associazione Legittima Difesa. “Ci risiamo – afferma in una nota Lavorato – l’aeroporto della sibaritide, aspettando le prossime elezioni, ritorna ad essere lo specchietto per le allodole, con il tentativo per molte rappresentanze istituzionali e partitiche di apparire i soli difensori dei legittimi diritti dei cittadini dello Jonio ed i veri propugnatori dello sviluppo di quel territorio. Da destra si suonano le trombe per un aeroporto che “s’ha da fare” e da sinistra rullano i tamburi per una struttura che al più presto deve essere realizzata, uniti anche dalla individuazione dei fondi necessari: Pantalone-Unione Europea. Ma andiamo con ordine. Sono passati almeno venti anni da quando il sogno dell’aeroporto è iniziato. Diversi Sindaci, Consiglieri provinciali, Consiglieri regionali e parlamentari hanno rastrellato voti in nome dell’aeroporto, il cui progetto è stato rapidamente predisposto e pagato, e con le solite manie nostrane di grandezza l’aeroporto è stato concepito al pari di quello di Lamezia. Passano gli anni, ed oggi sentiamo che l’aeroporto della sibaritide sarebbe stato inserito nella programmazione economica del nuovo Piano dei Trasporti regionale. Verrebbe da dire finalmente, se non fosse vero che periodicamente è stato annunciato più volte con grande enfasi nel corso degli anni passati che l’aeroporto era stato inserito nel nuovo Piano dei Trasporti regionale ! Comunque, per giustificare la realizzazione dell’aeroporto, non si trova migliore argomentazione se non quella dell’attrattiva turistica, con la recente aggiunta della fusione dei Comuni di Rossano e Corigliano. L’attrattiva turistica, però, è limitata al solo periodo estivo, e non ci sono più d’altro canto parlamentari che devono recarsi ogni settimana a Roma per l’espletamento del loro mandato. E poi, lo sviluppo di un territorio passa attraverso le cose possibili e prioritarie, tenendo principalmente conto che le risorse, anche quelle di Pantalone, non solo sono limitate ma devono anche essere spese bene, e quindi l’aeroporto non è prioritario e la spesa non è giustificabile. Se si parlasse di aviosuperficie, funzionante all’inizio nel solo periodo estivo, allora si potrebbe cominciare un ragionamento serio, lasciando alla speranza di una futura promozione ad aeroporto la crescita numerica di una massa di persone che deve prendere l’aereo. Se inoltre si riflettesse sullo stato degli altri aeroporti calabresi, tutti in profonda perdita, con la sola eccezione di Lamezia, il cui pareggio di bilancio sa di miracolo, chi sarebbe disposto, ammesso che Pantalone finanziasse l’aeroporto, a coprire le perdite di gestione annuale ? I Comuni, la Provincia, la Regione, il Parlamento, gli imprenditori turistici ? Ci credo poco, o forse meglio non ci credo affatto. La vittoria di un territorio è la programmazione unitaria dello sviluppo, è la visione non onirica delle capacità locali di esprimere progetti realizzabili, è la forza di idee che possono essere concretizzate in tempi brevi”. (fonte La provincia di Cosenza)