Ridotta drasticamente la dotazione idrica proveniente dalla Condotta del Sinni e destinata all’irrigazione dei campi: a seguito della vibrata protesta degli agricoltori della piana rocchese e di quelli della fascia jonica che va da Rocca Imperiale a Trebisacce il sindaco di Rocca Imperiale e neo-presidente del nuovo “Gal Sibaritide” Giuseppe Ranù ha scritto alle autorità preposte ed in particolare al Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio per chiedere un immediato ripristino della dotazione concordata e non erogata sia nel mese di maggio che nel corrente mese di giugno.
In realtà sulla grande Condotta realizzata con lo sbarramento del fiume Sinni in Basilicata e gestita per quanto riguarda l’Alto Jonio dal Consorzio di Bonifica Integrale dei Bacini dello Jonio, interagiscono e spesso confliggono gli interessi di ben tre regioni, la Basilicata, la Calabria e soprattutto la Puglia che, essendo povera di risorse idriche, troppo spesso fa la parte del leone sottraendo prezioso liquido alla parte settentrionale della Calabria che utilizza l’acqua del Sinni non solo per uso irriguo ma in parte anche per alimentare il potabilizzatore di Rocca Imperiale che fornisce una parte dell’acqua potabile anche a Rocca Imperiale e a Montegiordano.
Questa volta però a protestare sono gli agricoltori le cui colture, in particolar modo quelle intensive della Piana di Rocca, sono a rischio per il calo improvviso e ingiustificato della dotazione idrica concordata tra le parti. Nella sua lettera inviata tramite posta certificata il presidente Ranù, raccogliendo il legittimo “nervosismo” degli operatori agricoli, manifesta «vivo disappunto in ordine alla riduzione non prevista e non comunicata alle parti in causa, tra cui il Comprensorio agricolo che va da Rocca Imperiale a Trebisacce» e chiede di «conoscere con urgenza le ragioni dell’impropria riduzione idrica che oscilla tra i 247 litri al secondo ed i 357 l/s con un ammanco notevole sui 420 l/s spettanti per gli accordi intercorsi e sottoscritti dalle autorità di bacino alla presenza dei presidenti delle tre Regioni».
A tutto ciò, sempre secondo quanto scrive l’avv. Ranù, si sommano le frequenti rotture, sempre tempestivamente segnalate, sulla condotta adduttrice in agro di Nova Siri (MT) che si verificano da oltre due anni e che producono perdite consistenti di diversi litri di acqua al secondo, con conseguente danno per gli utenti. Si tratta, sempre secondo il sindaco Ranù, di circostanze ampiamente conosciute dai Consorzi interessati che però non sono mai intervenuti perchè a tutt’oggi, a dire dei responsabili, ancora non si è capito bene a chi tocca intervenire nella manutenzione straordinaria della Condotta. «Elementi, questi che, – secondo il sindaco Ranù che ha chiesto un immediato incontro del tavolo tecnico – favoriscono l’indignazione degli agricoltori già provati dalla perdurante crisi del comparto e ora anche sfiniti per dover sottostare ad una turnazione che spesso viene compromessa dalla improvvisa riduzione della dotazione idrica».