Agricoltura, nasce l’unione fra tre organizzazioni

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La Aop (Associazione organizzazione produttori) Armonia, tra le maggiori Aop del Mezzogiorno, che ha la sede in Campania, esattamente a Battipaglia, nasce dall’unione di tre Organizzazioni di Produttori, Poma, Idea Natura e Terramore che hanno unito esperienza, professionalità e know how, per accrescere notevolmente la propria efficienza ed incisività commerciale. La superficie coltivata dalle tre Op è prossima ai 3000 ettari e divisa principalmente tra Marche, Campania, Calabria, Basilicata e Puglia. In un mercato in cui la domanda è concentrata nelle mani di pochi gruppi d’acquisto e le cui dimensioni si fanno sempre più grandi, l’aggregazione tra agricoltori è divenuta una scelta necessaria per chi vuole perseguire competitività e redditività garantendo elevati standard qualitativi. Di questa grande ed importante realtà produttiva del mondo agricolo italiano fa parte l’agronomo coriglianese, Francesco Perri, tra i maggiori esperti italiani di agrumicoltura e Citrus Scientist Specialist della Op Armonia e coordinatore del progetto di ricerca. Con Perri abbiamo parlato del recente patto stipulato tra Crea-Acm di Acireale e Op Armonia, che è rivolto al miglioramento genetico delle clementine e dei mandarino-simili con l’obiettivo di sviluppare nuove varietà. “Quello appena siglato – afferma Perri – è un accordo storico per vari motivi. Innanzitutto è il primo programma italiano di miglioramento varietale nella storia dell’agrumicoltura italiana avente per oggetto la clementina, e considerando che il consumo di easy pealer è in forte crescita in tutto il mondo e con esso la produzione, mentre in Italia negli ultimi 15 anni abbiamo fortemente ridotto le superfici coltivate con questa tipologia di agrumi, l’importanza strategica di ottenere nuove varietà Made in Italy è del tutto evidente”. Perri aggiunge che “le risorse che Armonia investirà nel progetto di ricerca, circa 300.000 euro, ci permetteranno di sfruttare al meglio non solo l’ingente patrimonio genetico, tra i più importanti al mondo, a disposizione del Crea Acm di Acireale, ma anche il bagaglio di conoscenze e di know how all’avanguardia, che la ricerca agrumicola italiana può vantare. Il patto siglato – sottolinea ancora l’agronomo- rappresenta una delle tappe più importanti della mia carriera professionale e l’epilogo naturale di un percorso scientifico iniziato proprio ad Acireale molti anni fa, quando, appena laureato, iniziai a seguire le orme del dott. Starrantino. Per l’agrumicoltura italiana è l’inizio di una nuova era, poiché i risultati di questo progetto potrebbero restituire al nostro Paese un ruolo di prim’ordine nel panorama agrumicolo internazionale. Negli ultimi 15-20 anni la nostra agrumicoltura ha conosciuto un inesorabile declino, ma nonostante questo, da un punto di vista economico-sociale, rappresenta ancora oggi un settore vitale per molti territori del meridione d’Italia. Essere uno dei protagonisti di questa sfida per certi versi epica, mi riempie di orgoglio e mi entusiasma professionalmente”.

(fonte: La Provincia di Cosenza)

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