Al via “Un libro per l’Estate”: continua la programmazione culturale Amarelli

(Amarelli S.r.l. – S.a.S.) CORIGLIANO ROSSANO. Continua la proposta e la programmazione socio-culturale estiva del Museo e della Fabbrica di Liquirizia Amarelli. Dopo il successo di presenze per l’evento di qualità Arte al Museo di Vincenzo Mascoli svoltosi nei giorni scorsi nella prestigiosa Orangerie dell’autorevole impresa culturale icona del Made in Italy, si entra nel vivo del cartellone intitolato Un libro per l’Estate. – Venerdì 19 luglio, alle ore 18, l’Auditorium Alessandro Amarelli ospiterà la presentazione del romanzo Anche là tramonta il sole, del medico-autore calabrese Guglielmo Guzzo.

VENERDÌ 19 PRESENTAZIONE ROMANZO DEL MEDICO GUZZO
Guzzo racconta di sé e per sé, scegliendo la cornice che sovrasta la Fabbrica della Liquirizia come sfondo per la sua narrazione. Una storia che trova le sue fondamenta nella civiltà rurale fatta di decadenza ma anche di semplicità. Da quelle stesse radici ormai sfatte ma mai dimenticate, il protagonista risorge per affermarsi socialmente. È, questo, il fil rouge che, a grandi linee, ricalca quello della Famiglia Amarelli, il cui successo si determina nella ricerca, sempre attuale, dell’identità primigenia per poi innovarsi.

ANCHE L’ASSOCIAZIONE MUSICALE VIVALDI ALL’EVENTO
Dopo i saluti di Pina Amarelli, coordinati da Lenin Montesanto responsabile comunicazione strategica del Museo e della Fabbrica, insieme all’Autore interverranno anche il direttore generale dell’Asp di Cosenza Antonello Graziano, il sindaco di Corigliano-Rossano Flavio Stasi, il Presidente del Consiglio Comunale Rosellina Madeo, Mario Smurra vice segretario nazionale della Federazione Nazionale Agricoltura (FNA), l’avvocato Giacomo Mancini e la dottoressa Francesca Guzzo. L’incontro sarà impreziosito dagli allievi dell’Associazione Musicale Antonio Vivaldi di Cirò Marina che si esibiranno in preludi e intermezzi.

LA STORIA: CONTESTAZIONE, SESSENTOTTO, CONTRADDIZIONI, RADICI
La storia ha origine dal declino della civiltà rurale sopraffatta dall’emigrazione, dalla meccanizzazione e dalla decadenza della famiglia contadina con la scomparsa della mezzadria e l’abbandono della terra. Tutto inizia al termine degli anni ’60 con la contestazione giovanile, il cambiamento dei costumi, il ’68, Woodstock, fino agli anni di piombo e l’individualismo che ha sopraffatto le tradizioni familiari. In questo contesto si insinua la vita del protagonista, che si infrange in troppe contraddizioni e subisce gli effetti di una malattia insidiosa, frutto di una vita estrema vissuta fin dalla tenera età.

L’AUTORE, UN MEDICO E LA SUA PASSIONE PER IDENTITÀ E TERRITORI
Classe 1954, Guzzo ha dedicato la sua vita professionale alla pratica della chirurgia con fervente dedizione, soprattutto, verso i deboli. Ha vissuto per gli studi a Roma durante i cosiddetti anni di piombo, plasmando la sua determinazione nell’affrontare sfide diverse, mantenendo sempre saldo il legame con le sue radici calabresi. La sua attenzione alle comunità del cosentino, oltre l’impegno lavorativo, si è concretizzata in vari aspetti del mondo politico e sociale e del volontariato, imprimendo un’azione di recupero di tradizioni religiose e, soprattutto, nella preservazione delle tradizioni locali con la creazione del Museo del Rame e degli Antichi Mestieri e l’istituzionalizzazione di una Fondazione votata a promuovere lo sviluppo e la valorizzazione del territorio.

(comunicato stampa)

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