ALBIDONA. Da tre giorni un incendio di proporzioni spaventose, nonostante l’impiego massiccio di uomini e mezzi, sta devastando e distruggendo quello che era rimasto del patrimonio naturale superstite alla catena di incendi che hanno funestato negli anni scorsi il vasto territorio comunale. Sta di fatto che per tre lunghi giorni il fuoco ha aggredito e devastato il verde di quasi tutte le contrade rurali del territorio comunale che si estende lungo la “Destra” e precisamente nelle contrade rurali di Cecerone, Piscialetto, Cafaro, Santappico, Pontano, Defisa, Rosaneto, Crìstali, Soletta, Santa Caterina e Corno, fino ad arrivare a ridosso della Provinciale che da Trebisacce porta ad Albidona e Alessandria del Carretto che questa mattina, per precauzione, è stata chiusa al traffico perchè il fuoco è arrivato fin sulla strada mettendo in serio pericolo l’Agriturismo “Terre di Levidonia” che, al fine di evitare il peggio, è stato presidiato e difeso, oltre che dai proprietari, anche da uomini e mezzi.
Nonostante il massiccio impiego dei Canadair, di uomini e mezzi delle squadre dei Vigili del Fuoco di Castrovillari, di Corigliano-Rossano e di Trebisacce, di tanti Volontari della Protezione Civile e delle squadre antincendio di Calabria Verde, il fuoco durante la notte scorsa a causa del vento ha ripreso vigore tanto che fin dalle 6.00 di questa mattina 2 Canadair e un Elicottero sono tornati sul posto per continuare la battaglia contro il fuoco. Fuoco che nei 2 giorni precedenti, sempre sospinto dal vento, ha seminato il panico e messo in pericolo le famiglie residenti nelle zone rurali e gli animali domestici che, insieme ai componenti di alcune famiglie, sono state evacuate e hanno dovuto fare ricorso al Pronto Soccorso sia per gli effetti del panico che, avendo respirato a lungo aria inquinata dal fumo, per problemi respiratori.
Al momento non è dato sapere se a scatenare l’inferno sia stato il caso, o la superficialità di chi intende fare pulizia delle sterpaglie anche quando soffia il vento o, cosa davvero esecrabile e criminale, la solita mano assassina dei piromani.
Pino La Rocca