Si è concluso con successo il corso per tecnico del comportamento “Aba Rbt 40h training” svoltosi nelle ultime settimane. Proposto e attuato dalla giovane associazione “La Fenice” in sinergia con l’ss. “Acaba”, il progetto ha visto ben sei lezioni teoriche on-line e quattro laboratori pratici.
Sul fronte tecnico e in presenza i primi due laboratori tecnici sono stati incentrati sul tema “Incremento Abilità e Verbal Behavior” e i secondi due sulle “Strategie di decremento dei Comportamenti: Problema e Osservazione del Comportamento Infantile”. Responsabile del Bcba la dott.ssa Cavallaro coadiuvata dalle dottoresse Zaccaro, Rusciano, Altomare e Vulcano. I dodici corsisti, a margine del percorso pratico-teorico, hanno ricevuto l’attestato di “Rbt – Tecnico del Comportamento Certificato”, assumendo la qualifica di tecnici specializzati e responsabili diretti dell’attuazione delle procedure di acquisizione delle competenze e modificazione del comportamento progettate dal supervisore Bcba o Bcaba. «Siamo soddisfatti- ha affermato il presidente Godino- della riuscita e della partecipazione di questo primo corso presentato dalla “La Fenice”. Uno dei nostri obiettivi è innanzitutto offrire la possibilità a chi è sensibile al tema dell’autismo e vuole mettersi in gioco attivamente. Ringraziamo tutti gli iscritti che hanno conseguito la qualifica con l’augurio che possano esserci, a breve, nuovi e ancora più nutriti progetti da sviluppare insieme». Presidente della “La Fenice” che, inoltre, ha voluto evidenziare alcuni aspetti particolari: «Ci tenevo a specificare, anche per sfatare alcune notizie poco veritiere apparse a livello mediatico nell’ultimo periodo, che il nostro team è e resta a disposizione delle famiglie interessate per ogni contesto in materia: sia per la cura specifica riservata ai bimbi e ai ragazzi che per tutte le delucidazioni alle famiglie anche su eventuali richieste agli enti preposti per richiesta di fondi e sussidi. Esistono, infatti, degli aiuti a cui ci può attingere sia a livello regionale che provinciale o comunale. Le terapie hanno dei costi che non sono esorbitanti anche se c’è sempre da capire cosa si può e si vuole fare per i propri figli. Sul territorio, grazie all’impegno di tanti, esistono anche le strutture ad hoc, alcune convenzionate, così come le figure professionali. Riscontriamo, a tal proposito, una grande volontà dei più esperti e dei nuovi di formarsi e aggiornarsi in questo settore. Abbiamo, inoltre, nella dottoressa Puntorieri una figura di riferimento qualificata che si spende molto per la causa. La meta ultima- ha concluso Godino- resta sempre poter cooperare all’unisono su progetti attuabili per il bene di bimbi e ragazzi autistici a qualsiasi livello».
Cristian Fiorentino