ROSSANO Si conclude con una sentenza di assoluzione il processo a carico di Francesco Cavallo, Deborah Masiello, Loris Lorusso, Gaetano Mari, tutti difesi dai penalisti avvocati Francesco Nicoletti e Francesca Console, e Stefano Manno, difeso dal penalista avvocato Ettore Zagarese. Erano tutti accusati, in concorso e a vario titolo, di aver minacciato e posto in essere atti intimidatori e violenze nei confronti di G.S., pluripregiudicato rossanese che aveva avviato un percorso di collaborazione con la giustizia – ritenuto affiliato alla cosca Acri-Morfò – e della moglie A.C.
I FATTI La sera del 2 giugno 2013, presso le case popolari di via Acqua di Vale, si scatenava una violenta lite tra Cavallo e la Masiello e in coniugi G.S. e A.C., avente ad oggetto proprio l’occupazione da parte di questi ultimi di un alloggio ATERP ubicato nello stesso stabile nel quale da sempre abitano i primi due. Un’occupazione che, secondo l’ipotesi accusatoria, sarebbe stata mal tollerata dagli imputati. All’accesa discussione facevano seguito una serie di atti intimidatori ai danni dei coniugi G.S. e A.C. Nello specifico: l’incendio di un’autovettura in data 2 giugno 2013; l’incendio di un’abitazione privata di proprietà della madre di G.S. il giorno successivo; l’esplosione di un ordigno rudimentale davanti la casa di G.S. in data 9 giugno 2013; l’incendio di un magazzino di proprietà del fratello di G.S. in data 11 giugno 2013.
Per questi fatti e sulla base delle risultanze investigative, il Gip del Tribunale di Castrovillari aveva disposto all’epoca l’applicazione della custodia cautelare in carcere nei confronti di Francesco Cavallo e degli arresti domiciliari nei confronti di Deborah Masiello.
IL PROCESSO E LA DECISIONE DEL TRIBUNALE All’udienza del 5 ottobre scorso, all’esito dell’escussione di un teste chiave dell’intera vicenda indicato dalla difesa degli imputati, il Giudice del Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento della tesi e delle richieste difensive, incentrate sulla assoluta inattendibilità dei coniugi G.S. e A.C. e sulla non veridicità delle loro dichiarazioni clamorosamente smentite nel corso del dibattimento, ha emesso una sentenza di assoluzione nei confronti di tutti gli imputati.