A due anni di distanza dalla violenta alluvione che mise in ginocchio il territorio, poco o nulla è stato fatto in termini di prevenzione e di messa in sicurezza. A Rossano si è ancora lontani da tutti gli obiettivi prefissati, soprattutto per quel che riguarda la situazione dei corsi d’acqua. Sono i consiglieri comunali di Rossano Futura e il Meetup Rossano Pentastellata a sollevare la questione evidenziando la necessità di pretendere chiarezza.
“Ci diranno – affermano i consiglieri Tonino Caracciolo e Marinella Grillo – che i lavori di Calabria Verde dopo due anni e non dopo un mese, sono iniziati. Si tratta di lavori che dovevano essere di urgenza per le situazioni più critiche. Interessano infatti solo 4 corsi d’acqua del Comune di Rossano dal Citrea al Grammisato. Speriamo di sbagliarci, ma stiamo vedendo cose inaudite nell’esecuzione al limite dell’illegalità. E per gli altri corsi d’acqua, dal Colagnati e Celadi con le briglie e gli argini caduti, al Trionto non c’è nulla. Come nulla c’è per le frane del Centro Storico. E poi il mancato inserimento di Rossano nel provvedimento governativo per risarcire i danni dell’alluvione del 12 agosto con chiare e precise responsabilità locali penalizza fortemente i danneggiati mentre per i danni in agricoltura tutto tace come ha fatto rilevare Coldiretti nei giorni scorsi.
E Rossano, cosa gravissima, non ha ancora fatto nulla per la sicurezza, nemmeno il Piano di Protezione Civile e quello di emergenza. Ed il volontariato? Tutto tace dopo la delibera di Consiglio Comunale. Non servono celebrazioni, summit e tavoli, servono fatti e di fatti e ad oggi ce ne sono ben pochi”.
Per il Meetup Rossano Pentastellata la “sensazione è quella che le istituzioni preposte sottovalutino il problema del dissesto idrogeologico”. Tramite l’avvocato Domenico Russo, gli attivisti lanciano pesanti accuse: “Attraverso una serie di diffide e scambi epistolari avvenuti con la Regione Calabria – si legge in una nota – è emerso addirittura che l’ufficio locale di protezione civile non è stato propriamente zelante omettendo di segnalare all’ente competente alcune condizioni di degrado di torrenti che attraversano il territorio rossanese. Se qualche cittadino si dovesse domandare infatti il motivo per cui molti torrenti non sono ancora stati puliti non è escluso che ciò possa essere dovuto al fatto che non siano mai pervenute alla Regione Calabria (che già non aspetta altro per lavarsene le mani) segnalazioni di nessun genere. Per questo invitiamo i cittadini a vigilare personalmente su quanto sia stato compiuto magari rivolgendosi direttamente al sindaco Mascaro, a cui va riconosciuta quantomeno una disponibilità all’ascolto delle problematiche cittadine. Si richiede infatti – termina la nota degli attivisti – alla massima carica cittadina un intervento in deroga alle competenze (previsto dalla legge per casi del genere) così come è stato fatto per la riparazione della strada del Patire”.