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Alto Jonio, terra di poeti, di santi…e di autovelox

autovelox

ALTO JONIO Terra di poeti, di santi, di navigatori e di…autovelox! Sì, in tutta Italia e forse anche all’estero non c’è lembo di terra presidiato da tanti tutor e autovelox come l’Alto Jonio cosentino. Tutti, teoricamente parlando, installati per indurre a limitare la velocità e ad evitare gli incidenti stradali che comunque, nonostante tutto, continuano a verificarsi. L’ultimo sinistro, per la cronaca, è costato la vita al giovane 32enne Alfredo Aleardi di Sibari. Si tratta di autovelox e tutor affittati dai comuni presso imprese del settore che ovviamente lucrano insieme ai comuni. Autovelox e tutor che sono al passo coi tempi e qualcuno di questi, di ultima generazione, è dotato di congegni sofisticati che, oltre a sanzionare il superamento dei limiti di velocità, riprendono il numero della targa e consentono di intercettare altre violazioni e comminare sanzioni aggiuntive. Per la gioia dei turisti e di chi viaggia ogni giorno per lavoro o per studio, di autovelox e tutor nei paesi dell’Alto Jonio ce ne sono una mezza dozzina in meno di 30 chilometri e ne sono forniti tutti i Comuni attraversati dalla S.S. 106 jonica tranne Albidona il cui territorio ha un breve affaccio sulla stessa arteria e che, considerato che verrebbe a trovarsi in buona compagnia, forse ci sta pure pensando. La serie degli apparecchi di misurazione della velocità inizia a Rocca Imperiale sui pochissimi chilometri della 4 corsie con spartitraffico lungo i quali, forse anche per la presenza dell’autovelox fisso, la cronaca non registra incidenti mortali da diversi anni. Si passa quindi a Montegiordano dove c’è un impianto-tutor per la misurazione della velocità media nell’attraversamento delle 3 gallerie che by-passano la marina del paese e, subito dopo l’uscita dalle gallerie lato-nord, sempre sulla 4 corsie con spartitraffico, il tutor di Montegiordano cede il testimone a quello di Roseto Capo Spulico che termina nel tratto non ancora adeguato che lambisce il famoso Castrum Petri del “Paese delle Rose”. Da Roseto ad Amendolara ed ecco entrare in azione il tutor comunale del “Paese delle mandorle” che controlla la velocità media lungo il tratto che, dopo aver superato la breve galleria, termina sul viadotto Straface. Ancora pochi chilometri verso sud ed ecco il tutor del Comune di Trebisacce installato sul pericoloso viadotto Pagliara che è stato teatro di diversi incidenti mortali e che è stato riattivato da poco tempo dopo un lungo stop che è costato al Comune qualche milione di euro. Dulcis in fundo e prima di entrare nel Comune di Cassano Jonio anch’esso ben fornito di tutor e autovelox, ecco il diabolico e ingordo tutor del Comune di Villapiana installato sul viadotto Saraceno, che è stato sostituito da poco da un impianto più moderno che, come dicevamo, oltre alla velocità media, rileva il numero della targa e consente di sanzionare, a tutto vantaggio del Comune e dell’impresa, anche altre irregolarità, tra cui la mancata revisione del veicolo e la stipula dell’assicurazione. Che c’entrano, dicono in tanti, queste eventuali violazioni con il controllo della velocità? Ma che succederà, ci si chiede, una volta terminati i lavori della nuova S.S. 106 i cui lavori procedono alacremente? Quali strategie adotteranno i Comuni del Comprensorio che verranno bruscamente privati del loro generoso bancomat?

Pino La Rocca

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