Alto Jonio, Turismo: necessario abbattere l’isolamento geografico

ALTO JONIO. Potenziare i collegamenti per vincere l’isolamento geografico e per attrarre i flussi turistici. La ricetta è semplice e a portata di mano, ma da questo punto di vista sia le istituzioni che i privati fanno davvero poco, o niente! In realtà sia a Trebisacce che nei 16 comuni dell’Alto Jonio ci sono tutte le dotazioni strutturali e paesaggistiche per attrarre il turismo e farne una risorsa capace di sostenere l’economia locale (aria salubre, mare pulito, servizi, alberghi e villaggi turistici…) ma, fatta eccezione per il turismo della “seconda casa” presente solo a Roseto Capo Spulico e a Villapiana, di turisti in giro anche quest’anno ce ne sono davvero pochi.

Questo perchè raggiungere Trebisacce, o ancora di più i paesi interni del Comprensorio con i mezzi pubblici (treni, autobus, aeroporti…), è una vera avventura. Nei giorni scorsi, secondo quanto si legge sulla pagina Fb del Comune, la Delegata al Turismo del Comune di Trebisacce Caterina Partepilo ha incontrato presso la cittadella regionale i Funzionari dei Dipartimenti Turismo, Mobilità e Trasporti alla presenza dell’Assessore Regionale Gianluca Gallo destinatario, da poco, della delega a Trasporti e Mobilità. Il tema della discussione era quello di esaminare la situazione di isolamento in cui versa in particolare Trebisacce e l’Alto Jonio Cosentino e per cercare di migliorare i collegamenti anche in chiave turistica.

Iniziativa certamente lodevole e lungimirante, anche perchè, come è noto a tutti, tranne gli autobus privati dell’Intersaj che in parte colmano le vistose lacune pubbliche, i pochi mezzi pubblici esistenti si fermano tutti a Sibari e non esiste alcun collegamento dell’Alto Jonio con
Sibari e tanto meno con gli aeroporti di Lamezia e Bari. I gestori dei villaggi turistici, come è noto, provvedono al prelievo dei turisti mediante navette private, ma per tutti gli altri potenziali turisti raggiungere l’Alto Jonio da Lamezia o da Bari è davvero un’avventura senza fine.

Stessa situazione per la Freccia Sibari-Bolzano in partenza da Sibari alle 6.27 del mattino: a Sud di Sibari, a partire da Crotone, Cirò, Corigliano-Rossano, Mirto-Crosia, è stato istituito un treno-navetta per Sibari e viceversa. Per l’Alto Jonio non esiste invece alcun collegamento e chi, proveniente dall’Alto Jonio, vuole approfittare dell’Alta Velocità, per prendere la Freccia a quell’ora del mattino deve buttare dal letto qualcuno che lo accompagni. Per non parlare dell’Alta Volocità riservata ai cittadini del Tirreno: raggiungere Paola
dall’Alto Jonio è più complicato che salire a scendere dalle montagne russe.

Stessa cosa dicasi per gli autobus che hanno come capolinea, o come tappa intermedia Sibari. Perchè – ci si chiede – i cittadini- utenti dell’Alto Jonio che va da Sibari a Rocca Imperiale (circa 50 Km.) che pagano le stesse tasse dei cittadini più fortunati, non devono avere lo stesso trattamento? “Durante l’incontro, – si legge nella suddetta nota – sono stati affrontati temi cruciali per migliorare la mobilità dei residenti e dei turisti. I partecipanti all’incontro – si legge ancora – hanno discusso delle possibili strategie per potenziare i collegamenti dell’Alto Jonio Cosentino con i principali scali aero-portuali della Calabria e le connessioni con le sedi dell’Alta Velocità, con l’obiettivo di rendere i trasporti più efficienti e integrati”.

La delegata al Turismo ha in conclusione espresso soddisfazione per l’andamento dell’incontro e per aver concordato la partecipazione di Trebisacce alla prossima Borsa del Turismo di Milano che – è stato sottolineato – può rivelarsi una vetrina importante per fa conoscere e promuovere le potenzialità di cui Trebisacce e l’Alto Jonio dispongono ed ha auspicato una collaborazione virtuosa tra le comunità dell’Alto Jonio e la Regione. Da questo punto di vista -si spera – che la delega assegnata all’On. Gallo in quanto figlio e referente della Sibaritide e dell’Alto e Basso Jonio possa essere un viatico importante, a condizione che, in sinergia con il governo regionale e ragionando al di fuori di schemi politici ormai desueti, si possa contribuire ad abbattere l’attuale gap trasportistico che relega i territori che si estendono a nord del fiume Crati in una condizione di isolamento geografico non più sopportabile.

Pino La Rocca

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