Altomonte. Boom di ascolti per il Vescovo Savino su Rai Uno. La Santa Messa ha totalizzato 1.797.000 di telespettatori, con uno share del 20,24%, mentre l’ Angelus di Papa France sco 2.401.000 di telespettatori e uno share del 21,95%. Numeri da primato che confermano, vivadio, l’amore dei fedeli verso il Signore. «Questa è la Domenica della speranza. Diamo spazio alla preghiera e alla Parola di Dio che la liturgia ci propone così abbondantemente in questi giorni. Lo dico a tutti e a ciascuno di noi. Il mondo sembra crollarci addosso, va in frantumi, ma continuiamo con gioia il nostro cammino quaresimale. Anche se in salita, come quello di Gesù verso la Pasqua». Così il Vescovo di Cassano allo Jonio, Mons. Francesco Savino, in occasione della celebrazione Eucaristica, presso la Chiesa di San Francesco di Paola in Altomonte, trasmessa in diretta su Raiuno.
Memoria, fede, gioia e speranza, per la comunità ecclesiale locale che ha ricordato il 250° anniversario della dedicazione della Chiesa, si intrecciano in un miscuglio di grazia. Sulla rete ammiraglia di Stato, è stata trasmessa la Messa presieduta dal Vescovo fatto Popolo, ascoltata da più di due milioni di fedeli in tutto il mondo. Un quarto di millennio è passato da quando è stata realizzata la Chiesa intitolata al Taumaturgo di Paola ha detto Savino. La Chiesa è sorta perché qui c’era già una comunità cristiana, e non il contrario, perché la buona notizia, partita dalla Palestina, è arrivata fin qui anche attraverso la mediazione del più Santo dei calabresi. Pertanto, ogni Chiesa è metafora dell’uomo di fede. «Siamo veramente contenti – ha detto ancora il Vescovo – della scelta della Rai, che guarda con attenzione al nostro territorio e a tutta la Calabria, terra ricca di storia e di santità». Il presule bitontino dinanzi a diverse Autorità civili, politiche e militari e religiose, ha inoltre invitato a pregare per la pace tra Russia e Ucraina, soffermandosi sul Vangelo della Trasfigurazione che ha guidato la seconda domenica di Quaresima. «La Trasfigurazione è un dono per noi oggi. Il monte è il luogo della luce, simbolo di un’esperienza singolare, è un vero anticipo della Pasqua.
Quali momenti di Trasfigurazione ci sono stati offerti nella nostra vita? Dove la luce del Tabor ci ha raggiunti? Custodire quegli inizi nel cuore, è essenziale per continuare il cammino anche in salita», ha proseguito don Ciccio. Che ha concluso. «Le parrocchie sono il luogo in cui condividere i luoghi di Trasfigurazione? Le nostre comunità sono feconde? Lo sono soltanto se siamo capaci di ascoltare Gesù».