Nella sanità calabrese il peggio non ha fine ed i commissari governativi continuano imperterriti a mortificare i cittadini.
In seguito ai vari tagli della spesa sanitaria, negli ospedali è quasi impossibile trovare posti letto, molti pronto soccorso sono stati eliminati e dove resistono scoppiano con gente addossata alle barelle, per sostituire un rottame di ambulanza ci vogliono dieci anni e loro invece in un sol colpo spendono 250 mila euro.
Che si facciano beffa del potere politico ed Istituzionale è cosa ormai nota e dimostrata ma continuano a manifestare arroganza e disprezzo nei confronti di tutti.
Questi generali senza paura la cui mission diventa sempre più difficile da comprendere ci costano circa 350 mila euro all’anno, senza contare i costi derivanti dall’emigrazione sanitaria passiva, causata dai loro provvedimenti ed i disagi a cui sono costretti migliaia di pazienti.
Le precarie condizioni economiche di molti stanno determinando la rinuncia a qualsiasi cura ed anche alla luce di ciò fa davvero scandalo l’ultimo provvedimento approvato dagli stessi commissari che in data 6 maggio con Decreto n. 46 hanno deliberato di stipulare convenzione con la già conosciuta Agenas al prezzo che dovrebbe aggirarsi intorno ai 250 mila euro annuali.
Semplicemente sconcertante che a sei anni dal Piano di rientro si richieda ancora collaborazione e consulenza all’Agenzia nazionale per i servizi sanitari che non pochi problemi ha già causato all’epoca di Scopelliti.
Questa spesa che appare inutile ed eccessivamente onerosa, aggiunta al compenso dei commissari assomma a 600 mila euro ed è davvero troppo per la fragile economia regionale per la quale tutti siamo chiamati a corrispondere.
Non si consenta l’ennesima ingiustizia e chi ha responsabilità Istituzionali di rilievo lo impedisca in ogni modo senza escludere di denunciare il tutto alla magistratura contabile.
Se non lo farete voi dovranno farlo i cittadini ai quali ci rivolgeremo in assenza di adeguati provvedimenti.