“Abbiamo seguito sulla stampa la vicenda che ha interessato la sua azienda con sentimenti di sconforto per il dover registrare il perdurare di pratiche mafiose purtroppo non ancora eradicate, ma con la decisa spinta positiva di una lezione che vale per tutti: denunciare si può, denunciare si deve. Lavoriamo tanto nelle nostre aziende, ci prendiamo quotidianamente cura di quello che rappresenta il sogno che anima la nostra vita. Siamo pronti – sottolinea il presidente Amarelli – a difenderlo dalle insidie e ad affrontare le sfide indotte dal mercato. Il suo esempio testimonia che in alcuni casi serve tanto più coraggio perché, oltre alla sfera personale, quello che è in gioco è il valore sociale dell’impresa e l’affermazione etica della libertà di intrapresa”.
Al coraggio dell’imprenditore è rivolta la riflessione del numero uno di Confindustria Cosenza. “È difficile averne a sufficienza quando si rimane da soli o peggio ancora quando ci si sente isolati. Se nel passato tanti imprenditori del nostro sud hanno dovuto sperimentare questa terribile sensazione, oggi ci sono le condizioni perché questo non debba più accadere. Il suo coraggio servirà a molti – conclude Fortunato Amarelli – ai piccoli commercianti, agli imprenditori meno in vista, a tutti coloro che ancora sono minacciati dalla prepotenza di queste organizzazioni criminali”.
(Comunicato Stampa)