Figli degli amendolaresi Angelino Ettorre e Lina Gerundino; Giuseppe e Ciro, cresciuti in Emilia Romagna, ben presto hanno intrapreso la strada della musica che per Ciro è stata ed è una compagna di vita, come chitarrista al fianco di prestigiosi nomi della musica italiana, da affiancare alla professione di ingegnere informatico e sviluppatore di software per aziende internazionali; per Giuseppe invece la musica è diventata un vero motivo di vita che lo ha condotto sino al Teatro alla Scala di Milano dove è il primo contrabbasso dell’Orchestra e della Filarmonica.
«Il conferimento di una cittadinanza onoraria è un appuntamento con la storia – ha commentato il sindaco Ciminelli – perché ci consente di celebrare i valori, la cultura dei cittadini di Amendolara in tutta Italia e nel Mondo. Ma nel conferire una simile onorificenza abbiamo sempre messo al primo posto il profondo amore e il legame con le origini che i nostri concittadini hanno mantenuto nel tempo».
Sinceramente onorati per questo riconoscimento, Ciro e Giuseppe Ettorre, accompagnati per l’occasione dalla numerosa famiglia, hanno rimarcato nei loro brevi interventi appassionati il senso di appartenenza al paese che li accompagna nella loro vita privata e professionale. «Mi porto dietro l’imprinting di Amendolara – ha detto Ciro Ettorre – sviluppato sin da bambino. Ogni volta che arrivo ad Amendolara ed apro la portiera dell’auto mi sento rinascere». Degli stessi sentimenti spontanei il fratello Giuseppe: «Ad Amendolara mi sento davvero Pino. Ritrovo gli amici di una volta. Lo stesso giorno che arrivo – racconta – è come se avessi l’impressione di stare qui da almeno un mese». Nel corso del civico consesso è stata consegnata una targa ricordo al maestro percussionista del Teatro alla Scala di Milano, Giuseppe Cacciola, il quale assieme ai fratelli Ettorre si è esibito, a sera, in un apprezzato e partecipato concerto all’Anfiteatro. Una cittadinanza onoraria è utile anche e soprattutto a consolidare un legame tra una comunità ed un proprio figlio illustre. «Tornate spesso ad Amendolara – l’accorato invito del sindaco Ciminelli -. Restate vicini al nostro paese. I piccoli borghi hanno bisogno, mai come in questo momento, dei loro cittadini migliori per riaccendere la speranza. Diventate ambasciatori delle vostre origini» (Comunicato stampa).