Di chi è la colpa se viviamo in una società dove il dare dignità alla singola persona è diventato praticamente obsoleto? La dignità di cui si parla è data in primis dal diritto lavoro e non parliamo di malsana utopia ma di un concetto che viene menzionato ancora dal nostro sempre verde e rispettato dettato costituzionale. Ma come si presenta il lavoro attualmente? Un giovane over 29 è potenzialmente a rischio rispetto a un giovane under 29 che viene maggiormente preferito dal datore di lavoro di turno in termini di agevolazioni e di sgravi. Ma non è tutto perché la totalità dei datori di lavoro richiedono personale già qualificato e specializzato che è simile a quel volere la botte piena e la moglie ubriaca perché abbattere i costi e i tempi di formazione è quel credo comune a chi si proclama datore di lavoro. Per non parlare delle più disparate tutele previdenziali e assicurative che molto spesso si eludono a discapito del comune dipendente con l'intento di evitare un aggravio di peso e di spesa aggiunta a carico del datore di lavoro stesso. Ecco la mentalità del mercato di lavoro nel 2019 (più o meno dalla conclamata crisi dell'economia italiana iniziata nel corso del 2008) e in questa drammatica e disastrata ottica chi ne fa le spese, soprattutto le valigie, è chi crede ancora nella ricerca di lavoro (che sia giovane o meno) tenendo in mente che gli anni d'oro del boom economico e delle personalità benevole che hanno difeso a denti stretti la dignità del lavoro, non torneranno e il vivere in questa epoca è il vero 'male assurdo'. (lettera firmata)